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Migranti, Strasburgo bacchetta i Paesi Ue: "Lasciare usare i porti alle navi Ong"

"L'attuale approccio degli Stati all'arrivo di rifugiati e migranti ha trasformato un fenomeno gestibile in una questione molto controversa, e questo ha causato immense sofferenze e difficoltà a migliaia di persone che cercavano la nostra protezione". Lo afferma la commissaria dei diritti umani del Consiglio d'Europa Dunja Mijatovic in una dichiarazione in cui critica le recenti conclusioni del Consiglio europeo e le decisioni sui flussi migratori prese dai singoli Paesi, elencando tutta una serie di misure che devono essere adottate per rispettare i diritti di migranti, richiedenti asilo e rifugiati.

"Qualsiasi approccio si adotti sui flussi migratori nel Mediterraneo deve assicurare un sistema per salvare vite umane ben finanziato e pienamente operativo", avverte Mijatovic.

Va assicurato che "qualsiasi approccio si adotti sui flussi migratori nel Mediterraneo, garantisca un sistema per salvare vite umane ben finanziato e pienamente operativo".

In questo contesto, "le Ong dovrebbero essere libere di usare i porti e altre strutture per le operazioni di salvataggio e per aiutare i migranti". Così la commissaria ai diritti umani del Consiglio d'Europa Dunja Mijatovic, criticando l'operato dei Paesi Ue che stanno "ostacolando il loro lavoro mettendo così a rischio la vita di numerose persone". Per la commissaria, inoltre, "le cooperazioni esterne per la gestione dei flussi migratori devono essere trasparenti e rendicontabili", inclusa "la proposta sulle piattaforme regionali per gli sbarchi".

I Paesi Ue, quindi, "devono condurre per tutte le proposte delle analisi approfondite sui potenziali impatti che possono avere sui diritti di migranti" e "pubblicare i risultati" dice Mijatovic: una proposta che comporti seri rischi di violazioni non va perseguita, chiede la commissaria di Strasburgo.

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