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App e guardie armate, Pompei alla sfida del turismo

POMPEI - La sicurezza contro il terrorismo grazie a guardie armate e metal detector, la tecnologia con app, gps e schermi che diano informazioni in tempo reale ai turisti e permettano di localizzarli in caso di necessità, una ricettività adeguata, fatta anche di alberghi di lusso. La sfida di Pompei, sito che riserva ancora eccezionali sorprese archeologiche dopo più di 2000 anni dalla potente eruzione che la distrusse, passa anche attraverso l'accoglienza di qualità di un sempre maggiore numero di turisti. A fare il punto in un FORUM ANSA è il direttore del parco archeologico Massimo Osanna.

    "Il pubblico a Pompei - dice - è sempre più variegato e diversificato anche etnicamente, abbiamo avuto 3,5 milioni e mezzo di entrate l'anno scorso che stanno salendo anche del 10% mensilmente. E dobbiamo adeguarci anche agli standard internazionali, abbiamo ingressi pensati negli anni '70 quando i flussi erano un quarto di quelli di oggi. E tenendo conto dell'emergenza terrorismo, si sta pensando di riorganizzare gli accessi con guardie armate, metal detector e anche l'esercito, come già avviene in molti luoghi sensibili a partire dal Colosseo, sia per tutelare i visitatori sia per gli scavi. Ma dobbiamo organizzarci bene - sottolinea - anche per non creare code e ingorghi alle entrate, che costituirebbero esse stesse un obiettivo per eventuali attentati".
    Il direttore del parco archeologico si dice contrario al numero chiuso, ma sottolinea: "Pompei deve essere aperta a tutti perché è un luogo dell'umanità però gli ingressi devono essere monitorati. Ad esempio durante le domeniche gratuite quando il flusso supera le 15 mila persone in contemporanea negli scavi, noi fermiamo le entrate e riprendiamo dopo qualche ora".
    Tante le novità annunciate per i visitatori: "Cominciamo con la settimana prossima quando entreranno in funzione agli ingressi dei monitor con tutte le informazioni logistiche più importanti, compreso l'elenco delle domus temporaneamente non accessibili per ristrutturazioni. Per l'autunno stiamo lavorando su un sistema di braccialetti che permetteranno a chi ha pagato il biglietto di uscire e poi rientrare negli scavi per completare la visita. Ma allo studio c'è molto di più, una serie di servizi e di facilities che trasformeranno gli scavi in uno Smart Acheological Park, con tanto di gps per monitorare i visitatori che hanno qualche necessità speciale di accoglienza e anche quelli che possono avere incidenti o emergenze: tutti potranno essere localizzati e soccorsi velocemente. Già adesso grazie ad un accordo con la Asl c'è un'ambulanza sempre pronta a intervenire".
    Infine la vera criticità di Pompei, ovvero gli alberghi e in generale "un'adeguata ricettività". "Si sta lavorando - spiega - su questo, stanno ristrutturando un grande albergo a 4 stelle (quello dove andarono i Pink Floyd per il loro storico concerto negli scavi) ma è chiaro che non basta. Nel parco stiamo puntando molto anche sulle attività serali, dai concerti alle visite notturne per incentivare i turisti a rimanere sul territorio". Osanna si dice favorevole alla tassa di soggiorno, "purché non elevata, perché dobbiamo continuare ad avere un turismo di tutte le fasce economiche, anche per questo abbiamo deciso di non aumentare il nostro biglietto oltre i 15 euro.
    Dobbiamo lavorare per attirare e fidelizzare anche i turisti italiani, convincerli a tornare Pompei più e più volte".
   

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