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Onde gravitazionali, forse l'origine nei buchi dello spaziotempo

Il primo segnale delle onde gravitazionali catturato nel settembre 2015 potrebbe non essere stato emesso dalla collisione di due buchi neri, ma da oggetti molto più esotici: dei tunnel dello spaziotempo, i cosiddetti wormhole, come quello attraversato dai protagonisti del film Interstellar. È l’ipotesi, pubblicata sulla rivista Physical Review D, elaborata da un gruppo di astrofisici per spiegare alcune anomalie in contrasto con le leggi della fisica quantistica che governano il mondo delle particelle.


BR> : Animazioni degli echi generati dai segnali delle onde gravitazionali emessi da due wormhole, anziché da due buchi neri (fonte https://www.darkgra.org)

Secondo i ricercatori dell’università belga di Lovanio coordinati da Pablo Bueno e Pablo Cano, il problema è la presenza nei buchi neri di un confine, l’orizzonte degli eventi, oltre il quale questi ‘mostri cosmici’ grazie all’enorme gravità ingoiano tutto ciò che capita loro a tiro, luce compresa. Un aspetto in conflitto con le leggi della meccanica quantistica, che prevedono che le informazioni non possano essere perdute, risucchiate da un buco nero.

Gli autori della ricerca hanno quindi sostituito i buchi neri con due wormhole, privi di un orizzonte degli eventi, e hanno elaborato un modello teorico per spiegare che aspetto avrebbe il segnale prodotto da questi oggetti esotici.

“È un’ipotesi recente che si sta studiando con attenzione. Se a generare le onde gravitazionali fossero due wormhole - ha spiegato all’ANSA Paolo Pani, dell’Università Sapienza di Roma e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) - la parte iniziale del segnale sarebbe uguale, ma alla fine comparirebbero echi simili al sonar di un sottomarino”, ha aggiunto. Diversi gruppi di ricercatori, compreso quello di Pani, stanno cercando questi echi nei segnali ascoltati dai cacciatori di onde gravitazionali Ligo e Virgo. “La presenza degli echi è ancora controversa - ha chiarito Pani - perché la parte finale del segnale delle onde è molto debole”.

Un wormhole è una sorta di tunnel nello spaziotempo, come quello scavato da un bruco in una mela, che può collegare due punti molto distanti dell’universo attraverso una scorciatoia. Previsto dalla Teoria della Relatività, non è mai stato visto. Per Pani “è un oggetto ancora ipotetico, ma se fosse confermato, sarebbe una scoperta epocale, un ponte verso una nuova fisica”.

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