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L'ong Lifeline ancora in alto mare, il maltempo ferma l'idea Francia

Né in Italia né, al momento, in nessun altro porto europeo: la nave delle Ong Lifeline resta in alto mare al largo di Malta senza che all’orizzonte si intraveda una soluzione per i 234 migranti salvati davanti alla Libia giovedì scorso. «E' una nave fuorilegge - sono le lapidarie parole di Matteo Salvini - e non sarà un porto italiano ad accoglierla». Ma il ministro dell’Interno va oltre e a chi gli chiede se sono state date indicazioni alla Guardia Costiera di non raccogliere più gli sos provenienti dai barconi, risponde che bisogna chiederlo al collega Toninelli. Ma «se così fosse avrebbe il mio totale sostegno».

La situazione della Lifeline rischia dunque di deteriorarsi ulteriormente, visto che le condizioni del mare sono date in peggioramento e già oggi vento e pioggia hanno imperversato sulla nave, facendo cambiare i piani allo stesso equipaggio. In mattinata Alex Steier, un rappresentante della Ong tedesca, aveva annunciato da Dresda la volontà di chiedere accoglienza alla Francia, «dopo esser stati rifiutati da Germania, Olanda e Italia». Ma poi ha dovuto far retromarcia proprio a causa del maltempo: «l'opzione Francia resta possibile ma a causa delle condizioni meteo non sarà né oggi, né domani né dopodomani».

Quel che è certo, ha ribadito ancora una volta Matteo Salvini, è che «non sarà un porto italiano» ad accogliere la Lifeline. Anzi, visto che «i francesi a parole sono i più buoni di tutta l’Unione», «sarebbe un bel gesto quello dell’apertura del porto di Marsiglia a questa nave». L’ennesima critica verso Parigi che fa il paio con l’attacco al ministro per gli Affari europei Nathalie Loiseau, secondo la quale spetta all’Italia farsi carico dei migranti soccorsi. «E' ignorante, nel senso che ignora come stanno le cose. La Lifeline batte bandiera dubbia, si muoveva in acque altrui e ha agito ignorando le segnalazioni della Guardia Costiera italiana e libica. Dunque è una nave fuorilegge» che, in qualunque porto vada, «deve essere sequestrata e l’equipaggio fermato», ha detto Salvini.

Un atteggiamento di totale chiusura che vale anche per tutte le altre navi umanitarie nel Mediterraneo, «complici, non so se consapevolmente o inconsapevolmente» dei trafficanti: «bloccare il business dell’immigrazione clandestina - ha detto - significa bloccare un intervento dannoso e pericoloso di queste navi straniere». «Dovrebbe smettere di incolpare coloro che cercano di salvare vite umane - gli ha risposto il comandante di Lifeline Claus Peter Reisch - Salvare vite umane non è un crimine e non dovrebbe mai esserlo».

Potrebbe invece concludersi positivamente la vicenda dei 103 migranti a bordo del cargo della Maersk Line fermo davanti a Pozzallo da giorni: «ci stiamo lavorando» ha detto Salvini e non è escluso che nelle prossime ore possa essere autorizzato lo sbarco proprio nel porto siciliano. Un appello in questo senso è arrivato dal sindaco Roberto Ammatuna: «non entro nelle ragioni politiche ma chiedo soltanto che per motivi umanitari si consenta l’attracco. E’ l’intera città di Pozzallo che chiede un gesto di umanità nei confronti di chi sta soffrendo». Persone che «sono di fatto private della libertà», ha denunciato il garante per i diritti delle persone detenute Mauro Palma che ha scritto una lettera alla Guardia Costiera per conoscere gli ordini che sono stati impartiti.

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