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Migranti, dalla Lifeline nuovo appello a Salvini: "A bordo ci sono esseri umani"

La nave ong Lifeline

Dopo il duro botta e risposta di ieri con Matteo Salvini, dalla nave della ong tedesca Lifeline parte un altro appello rivolto al ministro dell'Interno: «Caro Matteo Salvini - twitta la Ong -, noi non abbiamo carne a bordo, ma esseri umani. Noi la invitiamo gentilmente a convincersi che si tratta di persone che noi abbiamo salvato dall’annegamento. Venga qui, è il benvenuto».

Un appello che, stando alle ultime dichiarazioni di Salvini e del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli - che ha competenza dunque sulla Guardia Costiera - con molta probabilità non servirà a convincere il Viminale a fare approdare l'imbarcazione in un porto italiano. Una nave definita "fuori legge" da Salvini. "Se Salvini vuole arrestarmi può venire personalmente a prendermi", aveva detto provocatorio il comandante della Lifeline, Klaus Peter, in un intervento a Radio Capital.

Ieri, a conferma della posizione dei ministri un messaggio "tecnico-operativo" della guardia costiera italiana che ha ribadito alle navi di soccorso in acque libiche di rivolgersi direttamente alla Libia, non all'Italia.

Quella della Lifeline, vicenda che ripresenta i contorni del caso Aquarius, rischia di creare forti tensioni, non solo tra governo italiano e Ong ma anche a livello diplomatico europeo. La nave, con a bordo 239 migranti - tra cui 14 donne e 4 bambini - salvati dalle acque libiche la mattina del 21 giugno, è ferma da quattro giorni in acque di ricerca e soccorso maltesi. Allo stop in Italia, Salvini aveva esortato Malta ad aprire i suoi porti, ma il governo dell'isola ha risposto con un secco no: "Non è affare nostro", invitando anzi la nave a ripartire "per evitare una escalation".

E sulle sorti della Lifeline si gioca la partita dei rapporti Italia-Francia, ormai sempre più incrinati e che potrebbero avere un peso determinante sull'esito del mini-vertice d oggi a Bruxelles proprio sulla politica migratoria e la questione dei rifugiati. Alla vigilia dell'atteso incontro, il presidente francese ha detto di essere favorevole a "sanzioni finanziarie" nei confronti dei paesi dell'Unione europea che si rifiutino di accogliere i rifugiati, premettendo che in Italia non ci sarebbe la stessa "crisi migratoria" registratasi fino all'anno scorso. "L'arrogante presidente Macron" ribatte Salvini. "Lo invitiamo a smetterla con gli insulti e a dimostrare la generosità con i fatti aprendo i tanti porti francesi e smettendo di respingere donne, bambini e uomini a Ventimiglia".

In mezzo si pone la Spagna di Pedro Sanchez. Il neo-premier socialista, che nei giorni scorsi aveva permesso lo sbarco dell'Aquarius a Valencia, in un'intervista a "El Paìs" definisce il nuovo governo italiano "anti-europeo ed egoista" ma sottolinea la "mancata solidarietà" da parte dell'Unione europea sull'accoglienza dei rifugiati.

Intanto, potrebbe sbloccarsi in queste ore il destino della nave cargo Alexander Maersk, battente bandiera danese, ferma davanti a Pozzallo con a bordo 113 migranti.

 

 

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