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Test globale sulla salute degli oceani

Oggi il test globale sulla salute degli oceani, l'Ocean Sampling Day (OSD), con campioni raccolti in 200 siti, dalle coste del Pacifico a quelle dell'Atlantico, compreso il Mediterraneo e le coste italiane. L’obiettivo è analizzare la composizione delle acque, censire i batteri presenti e il plancton, per ottenere informazioni su biodiversità marina, inquinanti, e impatto dei cambiamenti climatici.

I primi a raccogliere i campioni d'acqua sono stati i ricercatori australiani, che hanno postato le foto su Twitter, e via via che arriva il giorno sugli oceani di tutto il mondo si stanno mobilitando tutti i 150 gruppi di ricerca coinvolti. Fra questi vi sono gli esperti della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, dell'università Politecnica delle Marche e dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale a Trieste. In Italia, i campioni vengono raccolti nel Golfo di Napoli, al largo di Ancona e nel golfo di Trieste.

"La raccolta simultanea di campioni in tutti i mari del mondo ci darà una fotografia globale della salute degli oceani" ha detto all'ANSA il presidente della Stazione Zoologica, Roberto Danovaro. "Quest'anno per la prima volta, il test - ha aggiunto - oltre a dare informazioni di base sulle caratteristiche delle acque e dei batteri presenti, che sono importanti per determinare la balneabilità delle acque, analizzerà anche gli organismi più grandi, quelli del plancton".

Il test mondiale è nato su iniziativa del progetto Micro B3 (Marine Microbial Biodiversity, Bioinformatics, Biotechnology), finanziato dall'Unione Europea per sviluppare approcci innovativi per studiare la biodiversità marina, ed è coordinato dall'infrastruttura europea Embrc (European Marine Biological Resource Centre).

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