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Su Marte la tempesta di sabbia 'globale'

Dopo 11 anni di relativa quiete, su Marte è in corso una tempesta di sabbia 'globale' che rispetto all'inizio di giugno ha raddoppiato la sua intensità. Lo riferisce la Nasa, commentando le immagini che in questi giorni stanno arrivando dai satelliti che si trovano nell'orbita del pianeta rosso e il selfie nel quale il robot-laboratorio Curiosity si è fotografato immerso nella foschia.

 

Sebbene comuni, le tempeste di sabbia marziane rimangono di solito confinate in un'area limitata. Questa volta invece, se rapportato alle dimensioni terrestri, il fenomeno ha raggiunto l'ampiezza del Nord America e della Russia sommate. Come spiega Scott Guzewich, esperto di meteorologia del Goddard Space Flight della Nasa, Curiosity e una flotta di satelliti nell'orbita di Marte stanno permettendo per la prima volta ai ricercatori di raccogliere una grande quantità di informazioni sia sulla superficie sia sullo spazio intorno al pianeta rosso.

L'ultima tempesta globale su Marte risale al 2007, ossia a cinque anni prima dell'atterraggio di Curiosity. Le tempeste di sabbia marziane sono comuni, soprattutto quando nell'emisfero Sud del pianeta arrivano la primavera e l'estate. Non appena l'atmosfera si riscalda, i venti generati dalle grandi differenze sulla temperatura della superficie trascinano via i sottilissimi granelli di polvere.

Il caldo fa inoltre evaporare l'anidride carbonica che durante l'inverno si congela nelle calotte polari, appesantendo l'atmosfera. Questo fenomeno rafforza le tempeste, favorendo la sospensione delle particelle di polvere nell'aria. In alcuni casi le nuvole di sabbia possono raggiungere altezze di 60 chilometri e oltre.

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