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Parodontite legata a maggior rischio di avere pressione alta

 La malattia delle gengive (parodontite) potrebbe aumentare il rischio di ammalarsi di pressione alta; inoltre le cure dentistiche per rimuovere il problema gengivale potrebbero risultare efficaci anche sulla pressione sanguigna, riducendola al pari se non di più di quanto possono fare i farmaci attualmente prescritti per l'ipertensione.
    Lo suggerisce un ampio studio di revisione della letteratura scientifica presentato oggi a EuroPerio9, il principale congresso al mondo di parodontologia, da Eva Munoz Aguilera, della University College di Londra che spiega: "parodontite e ipertensione affliggono milioni di persone nel mondo. Entrambe le condizioni rappresentano un fattore di rischio indipendente per eventi come ictus e infarto, con un impatto economico e di salute pubblica rilevante. Inoltre le due malattie hanno in comune fattori di rischio quali diabete, dieta scorretta, fumo".
    Pur con tutte queste connessioni fino ad oggi è rimasto difficile dire se e come la parodontite possa causare l'ipertensione o viceversa.
    Secondo questa revisione di una vasta mole di studi scientifici la parodontite potrebbe essere un vero e proprio agente causale della pressione alta, con un rischio di ammalarsi di ipertensione del 35-50% maggiore per chi soffre di parodontite da moderata a grave.
    Inoltre i dati esaminati in questo studio lasciano intravedere la possibilità che, curando la bocca, potrebbe essere messa sotto controllo anche la pressione del sangue.
    Secondo Munoz Aguilera le cure dentistiche per la parodontite potrebbero sortire un effetto sul controllo della pressione sanguigna di entità pari o addirittura superiore a quello dei farmaci per l'ipertensione.
    "I rapporti fra parodontite e malattie cardiovascolari sono sempre più evidenti - sottolinea Filippo Graziani, ordinario di malattie Odontostomatologiche all'Università di Pisa e presidente eletto della Federazione Europea di Parodontologia.
    Proprio per discutere e fare il punto su queste correlazioni, nel febbraio 2019 si terrà a Madrid una consensus fra le associazioni cardiologiche mondiali e la Federazione Europea di Parodontologia col fine ultimo di tracciare delle linee guida congiunte, partendo da un'evidenza sempre più consolidata e cioè che trattare la parodontite determina dei benefici clinici che vanno ben oltre la salute della bocca". (ANSA).
   

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