Gli uccelli hanno tradizioni millenarie, con canti che in alcune specie si tramandano attraverso le generazioni, proprio come accade per l'uomo. Lo dimostra la ricerca pubblicata sulla rivista Nature Communications e basata su un software che, confrontando il canto di alcune specie di uccelli attuali, ne ha simulato l'evoluzione nel tempo. Coordinata da Robert Lachlan, la ricerca è stata condotta dall'Università Queen Mary di Londra e dall'americana Duke University.
I ricercatori hanno registrato il canto di 615 passeri maschi di sei popolazioni che vivono tra gli Stati di New York, Pennsylvania, Michigan e Wisconsin; ne hanno quindi analizzato la struttura, identificando 160 tipi di melodie ricorrenti e ricostruendone l'evoluzione.
"Abbiamo scoperto - ha detto Lachlan - che i loro cinguettii risalgono ai tempi dei Vichinghi e si sono sostanzialmente conservati nel corso degli anni". I canti, spiegano gli autori della ricerca, sono ricavati dalla ripetizione continua di due o cinque note, che i passeri utilizzano come canto d'amore per attrarre le compagne o per difendere il territorio. Gli studiosi hanno inoltre osservato che i passeri preferiscono note diverse, in combinazioni diverse, a seconda del luogo in cui vivono. "E' una preferenza - concludono i ricercatori - che viene definita nelle prime settimane di vita e che non è mai casuale, ma ricade sulle melodie più popolari". Una volta trasmessa, questa tradizione prosegue invariata nel tempo.
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