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Diabete 1 per 20mila giovani, uno spot contro le discriminazioni

 Il diabete di tipo 1 può essere uno 'zaino' pesante per i ragazzi che ne soffrono, 20mila in Italia, con l'informazione però si può alleggerire notevolmente questo carico ed evitare delle discriminazioni che ancora avvengono. E' una malattia che non rende diversi, solo più attenti. Ancora in tanti brancolano nel buio, esempio che sia una malattia contagiosa, ma per vederci chiaro basta informarsi. Questo il messaggio della campagna di comunicazione 'Accendi la testa e fai girare la voce', all'interno della quale oltre ad iniziative e strumenti per un corretto inserimento scolastico e qualificato sostegno psicologico associato alla terapia insulinica, è stato realizzato uno Spot, con il contributo di Leonardo Pieraccioni come 'narratore'.
    Nei giorni scorsi una studentessa di 18 anni di Milano ha dichiarato di essere stata allontanata per 12 giorni dall'istituto e "invitata" a non andare in gita dopo che ha comunicato di avere il diabete mellito di tipo 1.
    La campagna, di Agd Italia, Coordinamento tra le associazioni italiane giovani con diabete, vuole informare e sensibilizzare sul diabete in età giovanile. "Si tratta - evidenzia Giovanni Lamenza, Presidente Agd - di un malattia del metabolismo caratterizzata dall'incapacità di produrre insulina, in continuo aumento che fa la sua comparsa in età sempre più precoce, per la quale oggi esiste un'ottima cura ma dalla quale non si guarisce.
    Il messaggio da lanciare è l'invito a informarsi per evitare che i giovani con diabete possano essere discriminati da atteggiamenti dovuti a un'errata conoscenza e vengano precluse loro opportunità personali e professionali".
    "Prevenzione e corretta informazione devono essere posti in primo piano per questa malattia che crea notevoli disagi a bambini e famiglie. A tal fine, raccogliendo le istanze delle Associazioni dei pazienti e delle società scientifiche ho deciso di presentare nei prossimi giorni una mozione che impegni il Governo ad agire concretamente e tempestivamente per risolvere le criticità esistenti"ha aggiunto la senatrice Maria Rizzotti.
    Mentre l'onorevole Paolo Siani, ha concluso: "Per i giovani con diabete di tipo 1, analogamente ai loro coetanei, non è necessario utilizzare una particolare dieta, ma è richiesto un impegno maggiore".
   

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