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Mondiali, Messi si fa parare un rigore: la sorpresa Islanda ferma l'Argentina

Una tripletta di Ronaldo, un rigore sbagliato di Messi. In attesa di Neymar, il borsino dei top players mondiali risulta fortemente sbilanciato. Cr7 oscura la Pulce, anche se per entrambi è un pari iniziale. L’Argentina infatti non ha la lucidità, i mezzi, la fantasia per far saltare il catenaccio gigante dell’Islanda che con abnegazione, mestiere e fisicità compie la grande impresa di contenere l'Albiceleste.

Finisce 1-1, ma pesa come un macigno il rigore sbagliato da Leo Messi a metà ripresa in una delle poche ingenuità della munità roccaforte dei geyser boys. La Pulce viene chiuso in una gabbia di tre avversari che lo seguono ovunque: arretra, cerca qualche numero del suo sterminato repertorio, ha un paio di spunti interessanti, ma non sfonda. E intorno a lui si scopre la modestia del contorno: centrocampo compassato con Mascherano e Briglia, difesa approssimativa con un portiere come Caballero che non dà mai sicurezza. E poi le scelte controverse di Sampaoli: volenterosi Meza e Salvio, imbarazzante Di Maria, troppo tardi sostituito dal fluido Pavon. Ininfluenti i 6' concessi a Higuain. L’unico a battersi come un leone il Kun Aguero, che segna uno splendido gol ma non viene mai servito a dovere perchè gli esterni non incidono.

L’Islanda bissa la buone impressione fornita agli Europei: squadra corta, vigorosa, che sceglie di non osare, riesce a pareggiare con Finnbogason, potrebbe sfruttare meglio i suoi rari contropiede. Bene il portiere Halldorsson (promettente regista televisivo quando non gioca a pallone), il blocco difensivo, i continui Halfredsson (che gioca nell’Udinese) e il talentuoso Sigurdsson, reduce da un lungo infortunio. Ora con Nigeria e Croazia l’Argentina deve però cambiare passo.

La compattezza dell’Islanda contro i giocolieri argentini. A Mosca Sampaoli lascia fuori Dybala e Higuain e si affida al Kun Auguero, che ripaga subito la fiducia, dopo un tiro fuori di Tagliafico e uno respinto di Messi: al 19' il goleador del City si ritrova tra i piedi un tiraccio di Rojo, arpiona il pallone, si fa largo tra i colossi islandesi e trova una traiettoria 'assassinà che sembra tirare la volata ai sudamericani. Ma il possesso palla risulta sterile, Messi viene contrastato da tre avversari, le fasce vengono sfruttate male. E nelle ripartenze gli avversari si dimostrano, come agli europei, tutt'altro che sprovveduti. La difesa argentina va nel pallone, Caballero semina incertezze: al 23' in collaborazione con Otamendi regala palla , da destra gran tiro di Sigurdsson che il portiere respinge, ma Bodvarsson è più lesto dei centrali e insacca. A quel punto l’Islanda erge un muro spesso e con pochi fronzoli, e per l’Argentina non riesce a creare varchi.

A fine tempo in contropiede Sigurdsson e compagni si rendono pericolosi. Sampaoli sceglie le intuizioni di Banega per la quantità di Biglia ma il muro continua a tenere. Messi apre bene per al 17' per Meza che viene steso da Magnusson e si conquista un rigore. Ma per la Pulce non è aria: tiro a mezza altezza senza nerbo e il portiere respinge. Il campione ci riprova su punizione, con una percussione arrembante, poi con uno splendido tiro da fuori che si perde a lato per pochi centimetri e un altro in recupero di poco alto. Entra Pavon per uno scialbo Di Maria, Higuain troppo tardi per Meza e l’assedio è senza successo: una conclusione di Pavon viene respinta magistralmente da Halldorsson al 41' e l’Islanda blocca l’Argentina. Ora la Croazia ha l’occasione per portarsi in testa, Messi mastica amaro e teme gli oscuri presagi di un ennesimo flop mondiale.

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