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Foto, a Firenze Icons di Steve McCurry

FIRENZE - Il grande viaggio nell'umanità di Steve McCurry in 100 scatti. E' la retrospettiva 'Steve McCurry.
    Icons' che dal 15 giugno al 16 settembre a Villa Bardini a Firenze, riunisce le immagini più suggestive di uno dei grandi maestri della fotografia contemporanea, alla sua prima esposizione nel capoluogo toscano. La mostra è curata da Biba Giacchetti, organizzata da Photodepartments e SudEst57 ed è promossa dalla Fondazione CR Firenze e dalla Fondazione Parchi monumentali Bardini e Peyron con il Comune Firenze e la collaborazione di Unicoop Firenze.
    In mostra le immagini più significative che documentano quanto di meglio il fotografo americano ha realizzato in 40 anni di attività in un viaggio simbolico che ha toccato India, Afghanistan, Birmania, Giappone, Brasile. Non manca il ritratto di Sharbat Gula, la ragazza afghana che McCurry ha fotografato nel campo profughi di Peshawar e che, con i suoi grandi occhi verdi e col suo sguardo triste, è diventata un'icona assoluta della fotografia mondiale.
    Una sala è dedicata alle immagini in bianco nero scattate dal maestro, neppure trentenne, tra i rifugiati travolti dal colpo di stato in Afganistan. Furono queste foto, pubblicate dai giornali di tutto il mondo, a renderlo famoso e a dare inizio alla sua folgorante carriera. All'interno del percorso espositivo è proiettato anche il filmato, prodotto dal National Geographic, dedicato alla lunga ricerca che ha consentito di ritrovare, 17 anni dopo, 'la ragazza afgana' ormai adulta.
    La mostra è corredata da un catalogo (Edizioni SudEst57, 100 pagine, 25 euro) nel quale Steve McCurry ha selezionato le sue immagini più belle, più famose o verso le quali nutre un sentimento particolare legato al momento in cui le ha scattate.
    Per la prima volta il maestro racconta le sue icone una ad una svelandone i retroscena. Come nel caso di Sharbat Gula e la notorietà planetaria che ha avuto per quella foto: "Le è stato spiegato. Ma non le interessa - spiega McCurry -. Ha ascoltato e compreso che l'avremmo aiutata. Lei e la sua famiglia. Solo questo ha una reale importanza per lei".(ANSA).
   

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