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Bambina ricoverata per Seu, a Foggia esami su cibi e acqua di mare

 Accertamenti sull'acqua del mare e sui cibi consumati negli ultimi dieci giorni dalla famiglia della bimba di 13 mesi di Lucera (Foggia) affetta da Seu (Sindrome Emolitico-Uremica) e ricoverata in gravi condizioni all'ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari sono in corso all'Asl di Foggia. Dopo il ricovero la Asl di Foggia ha immediatamente convocato l'Unità di crisi composta dagli specialisti dei Servizi Veterinari, di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione e Igiene Pubblica aziendali.
    Al vaglio della Unità di crisi tutti gli spostamenti fatti negli ultimi dieci giorni dal nucleo familiare della bambina colpita dalla patologia, nonché l'elenco dettagliato degli alimenti assunti e degli esercizi commerciali nei quali sono stati acquistati. Sui cibi vengono effettuati campionamenti che saranno analizzati dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Foggia. Gli esercizi commerciali, gli allevamenti e i caseifici saranno ispezionati per verificarne le condizioni igieniche, e anche l'acqua del mare nei luoghi dove la famiglia ha trascorso alcune ore nei giorni scorsi.
    Per prevenire la Seu, il cui rischio di contagio cresce con l'aumentare delle temperature, la Asl consiglia di "evitare il consumo di carne poco cotta (in particolare trita) e di latte crudo non pastorizzato e derivati; fare attenzione al consumo di insaccati; assicurarsi che l'acqua sia conservata correttamente, soprattutto in campagna, in luoghi asciutti e in contenitori chiusi; lavare accuratamente frutta e verdura; lavare frequentemente le mani, acquistare gli alimenti solo in esercizi commerciali autorizzati. È bene, inoltre, non esporre i bambini più piccoli a rischi inutili, quali il consumo di mozzarella di bufala e cozze, in particolare nel periodo estivo". (ANSA).
   

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