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In Lombardia via libera a caccia a cinghiali tutto l'anno

MILANO - In Lombardia gli agricoltori provvisti di regolare licenza potranno abbattere i cinghiali tutto l'anno: è quanto prevede una delibera della Regione approvata oggi dalla giunta su proposta dell'assessore all'Agricoltura Fabio Rolfi. " "E' una decisione forte che vuole essere una risposta concreta alla situazione di esasperazione che molti agricoltori sono costretti a vivere", ha spiegato Rolfi, precisando che il provvedimento è "un ampliamento dell'attività di contenimento finora riservata solo alla polizia provinciale e ai cacciatori".
    Fra il 2013 e il 2017 sono stati erogati dalla Regione indennizzi per 1.669.989 euro per i danni all'agricoltura causati dai cinghiali (2.807 casi denunciati). I cinghiale hanno causato inoltre almeno 384 incidenti stradali, risarciti con 606.664 euro.
    "Vogliamo contrastare l'incremento incontrollato di una specie che danneggia colture e che rappresenta un pericolo anche per la sicurezza delle persone" ha sottolineato l'assessore, anticipando anche che "la Regione ha già chiesto a Ispra anche una maggiore elasticità soprattutto nella possibilità di utilizzo della tecnica della braccata per permettere una attività di contenimento più incisiva". "Puntiamo anche a una classificazione del territorio in zone vocate e non vocate - ha concluso - affinché si possano concentrare gli interventi laddove necessario".

Coldiretti, bene Lombardia. Arriva l'apprezzamento di Coldiretti alla delibera della Regione Lombardia finalizzata al contrasto del proliferare di cinghiali. In una nota l'organizzazione agricola commenta con un "finalmente" il via libera all'abbattimento degli esemplari da parte degli agricoltori con regolare licenza e fa presente che i cinghiali si sono moltiplicati in Italia superando il milione con un rischio per la sicurezza dei cittadini nelle campagne e nelle città e un pericolo distruzione per i raccolti agricoli. "Per la prima volta - spiega una nota - viene finalmente data la possibilità agli agricoltori provvisti di regolare licenza, di abbattere tutto l'anno i cinghiali con l'ampliamento dell'attività di contenimento finora riservata solo alla polizia provinciale e ai cacciatori". La Coldiretti auspica inoltre "che il provvedimento venga adottato da altre Regioni". Nello spiegare nel particolare il provvedimento l'organizzazione fa presente che "si riconosce nella sostanza la possibilità da parte dei proprietari e conduttori di terreni agricoli di esercitare una facoltà di legittima difesa in presenza di minime condizioni che semplificano il precedente approccio burocratico". Tra i requisiti, continua la Coldiretti, "si ritiene in particolare l'accertamento di danni alle colture nei 6 mesi antecedenti la data di presentazione della domanda di autorizzazione che ha la durata di 12 mesi; la titolarità di licenza di porto di fucile e la abilitazione alla caccia di selezione nel caso di ricorso a particolari modalità". Naturalmente - conclude la Coldiretti - l'esercizio dell'abbattimento deve avvenire in condizione di sicurezza attraverso la comunicazione preventiva agli organi di polizia competenti per il territorio".

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