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È morto Gino Santercole, il ragazzo della via Gluck nipote e paroliere di Celentano

Gino Santercole

Addio a uno degli storici componenti del clan Celentano. Si è spento la notte scorsa, all’età di 77 anni per un arresto cardiaco, Gino Santercole. Nato a Milano nel 1940, era il nipote di Adriano Celentano in quanto figlio della sorella Rosa. Una parentela rafforzata negli anni '60 dopo avere sposato Anna Moroni, sorella di Claudia Mori, diventando perciò cognato dello zio.

Nel 1964 debutta come cantante solista con Attaccata al soffitto/Se vorrai, disco che passa inosservato; dopo un ultimo disco con il gruppo (Chi sarà la ragazza del Clan?/Quella donna, legato al lancio come cantante di Milena Cantù, all’epoca fidanzata di Celentano), Santercole lascia i Ribelli e continua ad incidere da solo.

Il successo arriva dapprima con Stella d’argento, pubblicato a dicembre del 1964, che ottiene un buon riscontro i primi mesi del 1965, e poi con Questo vecchio pazzo mondo: quest’ultimo brano è la cover di Eve of Destruction di Barry McGuire e con esso Santercole partecipa al Cantagiro 1967; la stessa versione verrà poi incisa nel 1984 da Adriano Celentano (e riproposta da quest’ultimo insieme a Luciano Ligabue nella prima puntata del programma televisivo Francamente me ne infischio nel 1999).

Nel 1965 incide una cover di Busted di Ray Charles, intitolata Sono un fallito e pubblicata in un EP inciso con Celentano e Don Backy. Anche questo brano è stato riproposto da Celentano nell’album I miei Americani. Nel 1966 partecipa al Festival di Sanremo, presentando in abbinamento con lo zio Il ragazzo della via Gluck, insieme a Ico Cerutti e Pilade, con la denominazione Trio del Clan: vengono però eliminati nella prima serata. L’anno successivo partecipa al Festival di Zurigo con La lotta dell’amore.

Al "molleggiato" sono legati i suoi esordi musicali. Da compositore Santercole ha scritto alcune tra le più celebri canzoni della musica italiana come "Una carezza in un pugno" o "Svalutation", e ha contribuito alla realizzazione delle colonne sonore di film come "Yuppi du" o "Segni particolari: bellissimo". Oltre alla musica è nel cinema in cui Santercole ha espresso le sue qualità artistiche. Da attore è stato diretto da registi come Pietro Germi, Dino Risi, Giuliano Montaldo, Luigi Comencini, Luciano Salce, Mario Monicelli.

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