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Bonisoli, debutto a Pompei gemma Paese

POMPEI - "Volevo dare importanza visiva delle priorità che avremo durante questa legislatura ed è l'attenzione al patrimonio. Pompei è una delle gemme di questo patrimonio. La nostra responsabilità è quella di conservare questo patrimonio, tutelarlo, proteggerlo". Cosi il ministro dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo, Alberto Bonisoli, risponde a chi gli chiede perchè abbia scelto Pompei per il suo debutto.

Venire a Pomperi "è un messaggio ai miei colleghi, a chi lavora nella cultura come me - sottolinea - qui ci sono 600 persone che lavorano e migliaia che lavorano in Italia, volevo dargli un segnale di vicinanza".

La linea operativa, premette, "per il gran rispetto che ho del Parlamento le racconterò per primo alle commissioni parlamentari". Ma a Pompe anticipa comunque gli obiettivi. "Il mondo dei beni e delle attività culturali ha bisogno di più soldi - spiega - in passato avevano bisogno di trovare risorse, sono state fatte economie. Noi vogliamo invertire questa tendenza, noi spenderemo di più in tutto l'ambito culturale".

"Nelle prossime settimane mi recherò nelle regioni che sono state vittime del terremoto, nelle Marche, in Abruzzo, Umbria e Lazio per visitare questi siti che necessitano di un pochino di attenzione in più e cura particolare in questo momento che per loro è così complicato" spiega Bonisoli.

"Fare profitto con la cultura non è il mio obiettivo, quello che vedo è che con la cultura si può creare del buon lavoro. Cerco delle competenze dei ragazzi, professioniste che sappiano fare un mestiere, che lo facciano sul territorio, e che deve essere strutturato nel modo giusto e quindi sto parlando di assunzioni a tempo indeterminato" aggiunge.

"Io sono un ministro ma mi piace definirmi un lavoratore della cultura" dice ancora il ministro. I dipendenti del ministero sono "colleghi", spiega, è tra gli obiettivi c'è quello di "fare sistema" e di "ascoltare". 

"Dobbiamo alzare il livello di ambizione su Pompei" dice Bonisoli. "Abbiamo il difetto di piangerci addosso- ha sottolineato nel corso della sua visita a Pompei- per una volta che riusciamo a fare sistema dobbiamo esserne orgogliosi, tra l'altro con un progetto europeo che non è una cosa facile perché l'Europa non fa sconti". "Pompei dimostra che facendo sistema riusciamo a fare anche cose complicate" ha aggiunto sottolineando che "le buone prassi come quella di Pompei vorremmo trasferirle anche altrove come Matera 2019".

Sul suo predecessore alla guida del dicastero dice: "Franceschini è un signore, mi ha chiamato venti minuti dopo l'annuncio del mio nome, mi è piaciuta molto quella sua signorilità ed è un modo che mi piace di far politica".

Osanna, viaggio simbolico neo ministro ci onora - "È un viaggio simbolico che ci onora". Il direttore Generale del Parco archeologico di Pompei, Massimo Osanna, commenta così il debutto proprio nella città antica del neo ministro dei Beni Culturali. "Siamo molto lieti, significa attenzione per Pompei che è un simbolo dell'Italia, quindi è un'attenzione all'archeologia, ai grandi progetti che si stanno facendo di recupero. È un viaggio simbolico che ci onora", ha sottolineato. Il ministro ad Osanna ha chiesto di alzare il livello di ambizione e anche la capacità di raccontare. "Già con Franceschini si era deciso di fare di Pompei il modello per altri siti come il parco di Capodimonte, Ostia - ha concluso - qui c'è un lavoro di squadra e di equipe interdisciplinare". 

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