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Formazione chef e hotel per 106 italiani al Glion in Svizzera

(ANSA) - ROMA - L'istituzione di un'Accademia del turismo, post diploma, per la formazione e la specializzazione di direttore d'albergo, personale di sala e villaggi turistici, è stata prefigurata dal ministro delle Politiche agricole e alimentari Gian Marco Centinaio, di concerto col ministero dell'Istruzione, alla luce del Contratto di Governo Lega-M5S che prevede anche la trasformazione degli Istituti Alberghieri statali in college specialistici su ''modello svizzero e francese'' con l'obiettivo del rilancio delle professioni di settore.

Tra le varie eccellenze internazionali che possono fungere da modello anche per l'Italia c'è Glion, un college privato a Montreux (Svizzera) classificato tra i cinque migliori al mondo, dove nel 2017 hanno studiato 106 italiani mentre la maggioranza delle iscrizioni arrivano dalla Francia, Asia in numero crescente e Cina in particolare, e da tutti i cantoni elvetici. Qui, in lezioni esclusivamente in lingua inglese, si formano manager aziendali, direttori d'albergo delle catene internazionali, maitre, e barman. Dal 1962 a oggi tutti i 1655 studenti da 96 Paesi, in soggiorni a tempo pieno almeno semestrali e congrua retta, hanno alternato arti pratiche, in sala come in cucina e nell'orto e sempre e comunque pulendo un bagno di uno dei ristoranti gestiti dall'istituto, a lezioni sul food cost, economia di gestione ma anche in tema di filosofia, yoga, intelligenza artificiale e da quest'anno arte drammatica.

A mensa, c'è chi cucina per i colleghi allievi e chi si gode la pausa potendo scegliere frutta e verdura freschissimi, e piatti con ingredienti e allergeni chiaramente spiegati. Come dovrebbe accadere nelle future sedi di lavoro, dove il 91% degli allievi trova adeguata collocazione. La sera invece, con vista sul lago di Léman e le Alpi, si fa esperienza nel ristorante di design Bellevue, al fianco del miglior sommelier di Svizzera 2016, Reza Nahaboo, e rinomati pasticceri, e soprattutto al cospetto di clienti veri da accogliere, introdurre alla cena, servire e intrattenere sui temi della buona tavola e cantina.

''Una sorta di educazione sentimentale al lusso, al confronto di culture, all'ospitalità per formare i professionisti dell'ospitalità, dal concierge al bancone bar, fino alle Spa'' sottolinea Georgette Davey, direttore Glion: ''la regola numero 1 è il rispetto degli altri, per questo il corso prevede una pulizia quotidiana di un bagno e la sorveglianza del parquet e boiserie'' precisa la coordinatrice Margareth, ''sono svedese e sono un bulldozer'' mette subito in chiaro per conquistare la classe.

Anche in strutture di lusso, conclude il patron Benoit-Etienne Domenget, ''il savoir-faire senza il savoir-être non è nulla. Gli studenti devono fare esperienza con tutti i prodotti locali, perché il lusso è un concetto in evoluzione, e ora conta più la sostenibilità di produzione, l'artigianalità, la non omologazione che il mero valore economico di un ingrediente o di un piatto di porcellana''. (ANSA)

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