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Festa Libro Ebraico, Yehoshua a Ferrara

FERRARA - Lo scrittore israeliano Abraham B. Yehoshua, tra i maggiori interpreti del rapporto elettivo che da secoli lega l'ebraismo alla letteratura, parteciperà alla Festa del libro ebraico in programma domenica 10 giugno a Ferrara, che per la prima volta avrà come teatro il Meis, Museo nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah. Yehoshua terrà una lectio magistralis sul tema 'Il libro ebraico' alle 17 al Comunale, introdotta dal direttore del Meis, Simonetta Della Seta.
    Annunciati, tra gli altri, il sindaco Tiziano Tagliani, il presidente del Meis Dario Disegni, il direttore generale del Ministero dei Beni culturali Paola Passarelli, la presidente dell'Unione delle Comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni.
    Durante la giornata al Meis l'ebraista Mauro Perani presenterà 'Nuovi studi su Isacco Lampronti. Storia, poesia, scienza e Halakah' (Giunta-Meis), volume su una figura centrale dell'ebraismo ferrarese, la filosofa Donatella Di Cesare dialogherà sul suo 'Marrani' (Einaudi) con Paolo Mieli, Pierpaolo Pinhas Punturello illustrerà il suo libro di racconti ebraici 'Napoli, via Cappella Vecchia 31. Voci ebraiche da dietro il vicolo' (Belforte Salomone), e Lia Levi parlerà del suo ultimo romanzo, 'Questa sera è già domani' (Edizioni E/O), ambientato nel periodo delle leggi razziali.
    Il Museo sarà aperto non-stop dalle 9 alle 18, con visite guidate al percorso espositivo 'Ebrei. Una storia italiana. I primi mille anni', a cura di Anna Foa, Giancarlo Lacerenza e Daniele Jalla, con i contributi video di sette esperti e oltre 200 oggetti (molti dei quali preziosi e rari), provenienti da musei di tutto il mondo. A introdurre il pubblico ai temi del Meis sarà lo spettacolo multimediale 'Con gli occhi degli ebrei italiani', a cura di Giovanni Carrada (autore di Superquark) e Simonetta Della Seta: 2200 anni di storia e cultura italiana in 24 minuti, visti e raccontati attraverso gli occhi degli ebrei.
    Da non perdere, poi, il 'Giardino delle Domande', dove crescono ulivi e melograni, simboli biblici rispettivamente di pace e fertilità, ma anche alloro, mirto, lavanda, timo e maggiorana, piante aromatiche presenti nella Torà e protagoniste di diversi riti e festività ebraiche. Le piante disegnano percorsi che, con pannelli esplicativi, aiutano a comprendere le regole della 'casherut', la normativa ebraica sull'alimentazione, con particolare riferimento all'uso di carne, latte, pesce e uova.
    (ANSA).
   

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