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Nel cervello la culla della spiritualità

La spiritualità, intersa come la sensazione di connessione con il mondo e con qualcosa di più grande di noi stessi, nasce in una regione del cervello chiamata corteccia parietale, legata alla consapevolezza di sé e degli altri e all'elaborazione di sensazioni ed emozioni: la scoperta, pubblicata sulla rivista Cerebral Cortex, arriva dall'Università di Yale e potrebbe aiutare a capire il ruolo di queste particolari esperienze nella guarigione da disturbi mentali e dipendenze.

I ricercatori guidati da Lisa Miller hanno intervistato 27 persone giovani e in buona salute, invitandole a descrivere un episodio spirituale accaduto nelle loro vite. Una settimana dopo gli stessi volontari sono stati sottoposti a risonanza magnetica funzionale (fMRI) del cervello mentre ascoltavano una voce femminile neutra che leggeva le descrizioni delle loro esperienze.

I risultati hanno mostrato che quando i partecipanti rivivono nella mente quegli episodi, mostrano tutti un'attività ridotta nel lobo parietale inferiore sinistro, coinvolto nella consapevolezza di sé e degli altri, e anche nel talamo e nel nucleo caudato, due regioni associate all'elaborazione di emozioni e sensazioni. "Questi risultati messi insieme - dicono i ricercatori - suggeriscono che le esperienze spirituali potrebbero includere la sensazione di un incontro con una 'entità superiore'".

Lo studio tuttavia presenta un'importante limitazione, di cui gli autori sono consapevoli: i risultati si basano solo su 27 partecipanti, tutti giovani, di lingua inglese e provenienti dal Connecticut, quindi le loro esperienze della spiritualità non si possono definire rappresentative di quelle di tutti.

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