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Rottura lenta per il supercontinente Pangea

La 'rottura' del supercontinente Pangea è durata 15 milioni di anni in più del previsto. A indicarlo è la scoperta del cranio fossile di un nuovo antenato dei mammiferi, chiamato Cifelliodon wahkarmoosuch: vissuto in nord America 130 milioni di anni fa, era grande quanto una lepre e con le zampe corte, i denti affilati e le piccole orecchie arrotondate, testimonia la transizione dai rettili ai mammiferi. Il suo aspetto è stato ricostruito in 3D dai ricercatori dell'Università della California del Sud, che pubblicano i risultati dei loro studi sulla rivista Nature.


Fonte: Jorge A. Gonzalez, Keck School of Medicine of USC

Con un peso di poco superiore al chilo, il Cifelliodon era fra i più grandi antenati dei mammiferi del Cretaceo. Il suo cervello era piuttosto piccolo e sviluppato soprattutto nelle aree deputate al senso dell'olfatto, mentre le piccole orbite oculari fanno pensare che fosse un animale notturno con una scarsa capacità visiva.

"Il suo ritrovamento conferma che gli antichi avi dei mammiferi esploravano molte nicchie specializzate: erano insettivori, erbivori, carnivori, nuotatori, planatori. In pratica - spiegano i ricercatori - occupavano la stessa varietà di nicchie ecologiche che occupano ancora oggi".

Il cranio fossile di Cifelliodon scoperto nello Utah dimostra che gli antenati dei mammiferi migrarono dall'Asia all'Europa fino in nord America e negli altri continenti meridionali: dunque la rottura del supercontinente Pangea sarebbe durata 15 milioni di anni in più del previsto, lasciando dei 'corridoi' per le migrazioni fino al Cretaceo inferiore tra 145 e 101 milioni di anni fa.

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