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Lo chef Oldani e la 'ricetta' del cibo sostenibile

"Pensare prima di comprare, pesare prima di cucinare": lo chef stellato Davide Oldani porta la sua filosofia anti-spreco al Politecnico di Milano in occasione dell'incontro 'La sostenibilità del cibo', per discutere di come nutrire il pianeta evitando gli sprechi e promuovendo il cibo come cultura etica. L'evento, aperto al pubblico, è il secondo del ciclo di incontri 'Arte e scienza' ed è trasmesso in diretta dal Canale Scienza e Tecnica dell'ANSA a partire dalle ore 18:00.
A condurlo è Maurizio Masi, direttore del Dipartimento di Chimica, materiali e ingegneria chimica 'Giulio Natta' del Politecnico di Milano.

"Fin dai tempi di Expo 2015 abbiamo capito che il nostro ateneo doveva occuparsi della sostenibilità del cibo per contribuire alla lotta agli sprechi che caratterizzano i Paesi occidentali", spiega Masi. "La dieta di una persona normale richiede più o meno 1.800 kilocalorie al giorno, che equivalgono a circa 90 Watt: in pratica un uomo medio consuma quanto una lampadina a incandescenza.

Se consideriamo però il trasporto delle materie prime, la lavorazione, la conservazione e la distribuzione del cibo, il valore energetico consumato sale ad oltre 1 kiloWatt a persona, quanto serve per alimentare un tostapane.

In pratica, l'industrializzazione della catena alimentare moltiplica almeno di 10 volte il valore energetico nutrizionale. Facendo due conti, le necessità alimentari della popolazione corrispondono al 4% del budget energetico del pianeta".

Partendo da queste cifre, il dibattito si focalizza sulle possibili strategie per il futuro, toccando argomenti 'caldi' come l'uso dei fertilizzanti in agricoltura e l'introduzione degli insetti sulle nostre tavole. "Mangiare però non è solo sopravvivenza, è anche cultura, un atto di socialità che accomuna gli esseri umani", sottolinea Masi. "Lo chef Oldani ci darà l'arte, ci insegnerà a mangiare, portando tutta la sua attenzione agli aspetti etici e sociali dell'alimentazione".

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