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Consiglio regionale Toscana, sì a legge acquacoltura in mare

(ANSA) - FIRENZE - Semplificare i passaggi procedurali per l'avvio delle attività di acquacoltura in mare.

Questo l'obiettivo della legge regionale approvata oggi a maggioranza dal Consiglio regionale. L'atto, illustrato dal presidente della commissione sviluppo economico e rurale, Gianni Anselmi (Pd), ha ricevuto il voto favorevole del Pd e di Sì-Toscana a sinistra e l'astensione di M5S, Lega nord, Fi, Fdi.

Il nuovo provvedimento, ha spiegato Anselmi, modifica la disciplina della commissione consultiva regionale della pesca e dell'acquacoltura, assicura l'operatività della commissione e la normativa sulla programmazione degli interventi regionali. Tra le modifiche introdotte, per velocizzare l'insediamento, spiega una nota, si prevede la segnalazione di inizio attività attraverso la segnalazione certificata di inizio attività (Scia) e si 'regionalizza' la procedura, in precedenza di carattere ministeriale.

Obiettivo della legge è poi favorire la celerità degli investimenti. Le concessioni ai Comuni vengono rilasciate in aree ben definite e per ogni autorizzazione richiesta viene istruita la Conferenza dei servizi con Asl, Arpat, capitanerie per salvaguardare gli aspetti ambientali, e il Comune sarà anche competente per le eventuali sanzioni in materia. "Ricordo - ha detto Anselmi - che su alcune porzioni del territorio costiero questo settore porta una buona dose di occupazione, di innovazione, di capacità di integrazione e un buon contributo al prodotto interno lordo".

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