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Via l'uscita dall'Euro, dentro le norme su migranti e pensioni: ecco il contratto di governo M5s-Lega

Luigi Di Maio e Matteo Salvini

Via la richiesta di procedure europee per l'uscita dall'euro "per evitare strumentalizzazioni", dentro la richiesta di scorporo dal computo del rapporto debito-Pil dei titoli di stato di tutti i Paesi europei ricomprati dalla Bce.

E poi il taglio delle pensioni d'oro, ma solo quelle derivanti da retributivo, revisione della Fornero, rimpatri più facili, reddito di cittadinanza e flat tax ma anche nuovi temi come i vaccini o la Tav.

Il contratto di governo tra Lega e M5s è ultimato e le due forze politiche tirano, soddisfatte, un sospiro di sollievo: in pochi giorni è stato fatto un lavoro "titanico" smussando i punti di frizione, limando le asperità e valorizzando i punti di contatto comuni.

Un lavoro che ha portato a moltiplicare le tematiche affrontate e ridotte ad un fitto capitolato ora all'attenzione dei due leader politici. Che dovranno dare l'ok a tutto l'impianto sciogliendo le riserve su una manciata di argomenti delicati demandati al loro definitivo lasciapassare: dall'immigrazione alla sicurezza, fino alle grandi opere, al fiscal compact e, non ultimo, al nodo del conflitto di interessi.

A quello dei rapporti con l'Europa che ha già scatenato l'allarme. "Non si diceva che volevamo uscire dall'euro ma che sarebbe opportuno che in sede europea ci fosse, nella governance europea, anche una procedura ordinata qualora qualcuno volesse uscire dall'euro" spiega il leghista Claudio Borghi rivelando che il punto era già stato tolto dalle bozze proprio per evitare possibili "strumentalizzazioni".

Se otterrà il via libera di Salvini e Di Maio il contratto per il governo di cambiamento, in tutto quaranta pagine, potrebbe quindi essere trasmesso al Colle per "cortesia istituzionale". La stessa, affermano fonti della trattativa, seguita quando una copia con i punti di massima del contratto era stata lasciata al Quirinale in occasione della consultazione di lunedì.

Nel contratto ci sarà anche il Comitato di conciliazione in sede al governo che ha suscitato l'indignazione dei commentatori ma che il M5s rivendica giudicando "grottesche" le critiche. Servirà a creare un ponte tra Parlamento, Governo e forze politiche contraenti e sarà composto dal premier, dal ministro competente per materia, dai capigruppo, dal capo politico del M5S e dal segretario della Lega.

"Comitato conciliazione? Esiste già, si chiama Consiglio di gabinetto" afferma anche il giurista Giacinto Della Cananea, estensore della prima bozza di programma per un governo del M5s con altre forze politiche. Se arriverà l'ok dei due leader nel fine settimana, annuncia Alfonso Bonafede, il contratto verrà sottoposto "nel fine settimana all'attenzione dei cittadini attraverso varie procedure, la Lega con i gazebo, noi con la nostra piattaforma per far giudicare i cittadini".

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