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Buffon, addio Juve: "Sabato ultima partita in bianconero. Ritiro? Ci penso qualche altro giorno"

Panta rei. Tutto scorre. Il tempo, la vita. Il calcio. "Voglio essere Buffon fino alla fine", ha detto nei giorni scorsi in un'intervista, e in fondo lo è stato. Magari non tra i pali, dove ormai da qualche tempo non era più quello che in fondo è, è stato: il più grande portiere dell'era moderna.

Di tutti i tempi forse, anche se magari chi ha qualche capello bianco in più dirà che nessuno mai come Lev Yashin, il leggendario sovietico, "Il Ragno nero", unico a vincere il Pallone d'oro in quel ruolo. Ma attenzione: niente è sicuro. Nemmeno il suo ritiro. E' ufficiale solo il suo addio alla Juventus, alla sua Juventus, sua casa dal 2001. L'avventura, sul campo, potrebbe non essere finita qui.

L'uomo però è sempre rimasto un pò il Superman della maglia che mostrava quando nemmeno ventenne aveva parato un rigore a Ronaldo, il Fenomeno. Ad un altro Ronaldo, Cristiano, non ha potuto provare a parare il penalty concesso al 93' di Real Madrid - Juventus. Espulso per proteste. Quel suo "l'arbitro ha un secchio dell'immondizia al posto del cuore" è diventato ormai un modo di dire per gli italiani, a tutti gli effetti.

Buffon ha annunciato il suo addio alla Juventus, che tra smentite (di circostanza, più che altro) e countdown era annunciato da almeno due anni. Non al calcio però: "Ci penso qualche altro giorni, fino a quindici giorni fa era cosa certa, poi mi sono arrivate delle proposte, ma la più importanti mi è arrivata proprio dalla Juventus. La prossima settimana tutto sarà più chiaro. Credo - aggiunge in  lacrime - sia il modo migliore per finire questa grandissima  avventura, con altre due vittorie. Avevo temuto di arrivare alla  fine della mia avventura da sopportato o sa giocatore che aveva  fuso il motore, posso dire che non è così e ne sono orgoglioso. Proposte in Italia? No, non se ne parla, poteva esserci qualcosa, un ritorno romantico, ma niente".

"Grazie di cuore per questi 17  anni, a Gigi Buffon, l'anno prossimo prossimo il portiere  della Juventus sarà Szczesny", ha detto il presidente Andrea Agnelli. I suoi numeri sono pazzeschi,  con la Juve ha vinto 26 trofei, giocato 17 stagioni  straordinarie, qualsiasi decisione prenderà avrà il mio pieno  supporto".

Per Buffon è anche l’addio  definitivo alla Nazionale. «Se ero diventato un problema tre  mesi fa - dice - non oso pensare cosa potrebbe essere tre mesi  dopo e ipoteticamente tra sei mesi/un anno, diventerebbe  estremamente complicato da gestire, una cosa dalla quale voglio  tenermi lontano, non penso di meritarlo. La Nazionale ha già  grandi e giovani portieri che hanno bisogno di fare le loro  esperienze. Italia -Francia? Non ho bisogno di celebrazioni».

"Faccio i mondiali in Russia e poi smetto", diceva sempre Gigi. Non ci pensava nemmeno a non andare a Mosca e dintorni. Dopotutto la nazionale si qualificava consecutivamente dal 1958. La Svezia, Ventura e altre scelte scellerate hanno impedito a Gigi di giocare il sesto mondiale, che sarebbe stata impresa unica. Gli rimarrà di sicuro questo rimpianto, così come la Champions League: tre finali perse, tre volte ha visto passare a pochi centimetri di distanza da lui la coppa dalle grandi orecchie senza mai poterla alzare.

Per il resto ha vinto tutto e di tutto. Il mondiale, innanzitutto, nel 2006, giocato da alieno. Nove scudetti ufficiali, undici se si contano i due tolti da Calciopoli. Una Coppa Uefa, quando giocava nel Parma, cinque Coppe Italia. Con la Nazionale è stato anche vicecampione d'Europa, in quella finale persa (male) contro l'inarrivabile Spagna di Xavi, Iniesta e Piquè. E proprio al difensore del Barcellona,  giornalista improvvisato in un'intervista, Buffon ha confessato che sì, ha un pò di paura, ma qualcosa farà. "La paura? Sì, c'è, ma qualcosa di moderato, forse frutto dell'incoscienza", ha detto poi in conferenza stampa.

Di sicuro non lo vedremo sparire, tra l'Italia azzurra e Juventus avrà di certo un ruolo di prestigio. Sempre che appunto continui a giocare, magari un anno. Oppure farà l'opinionista a Sky, insieme alla sua compagna, Ilaria D'Amico, arrivata dopo un matrimonio (e due figli) con un'altra bellissima, Alena Seredova. Di sicuro con il suo ritiro sparisce, oggi, per chi è juventino, un pò della giovinezza di quelli che "abbiamo superato la trentina", e a cui sembrerà strano, ma davvero tanto strano, non vedere quel nome sopra il numero 1 tra i campi da gioco.

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