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Ars, si insedia la commissione Antimafia: Fava in pole per la presidenza

Claudio Fava

Il presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè, ha deciso di insediare la commissione regionale Antimafia. Per la presidenza il nome più gettonato è quello di Claudio Fava.

I componenti sono: Antonino De Luca e Roberta Schillaci (M5S), Rossana Cannata e Tommaso Calderone (Forza Italia), Giuseppe Lupo e Luisa Lantieri (Pd), Giorgio Assenza (Db), Carmelo Pullara (Autonomisti e popolari), Margherita La Rocca Ruvolo (Udc), Gaetano Galvagno (Fdi), Nicola D'Agostino (Sicilia Futura) e Claudio Fava (gruppo Misto).

A chiedere l'insediamento della commissione durante la seduta era stato il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo. "Bisogna insediare subito la commissione Antimafia - ha detto - è importante che l'Assemblea sia rappresentata anche dal punto di vista istituzionale sul terreno del contrasto alla mafia".

"Anche in considerazione del fatto che si avvicina il 23 maggio, una data molto importante per la Sicilia, anniversario della strage di Capaci che costò a vita al giudice Giovanni Falcone alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta, - ha aggiunto Lupo - credo sia necessario che si insedi la commissione e si elegga quanto meno il suo presidente".

COLLEGATO. Dovranno essere depositati entro domani, alle 19, gli emendamenti al 'collegato', incardinato nella seduta parlamentare di questo pomeriggio, presieduta da Gianfranco Miccichè. L'aula tornerà a riunirsi martedì prossimo, alle 16.

LA LETTURA DEL VERBALE. Con una procedura irrituale il presidente dell'Ars Gianfranco Miccichè ha saltato una delle parti più "formali" del regolamento parlamentare che prevede, all'inizio di ogni seduta, la lettura del verbale della seduta precedente da parte di un componente del consiglio di Presidenza.
"Il verbale di oggi è lungo settanta pagine - ha detto Miccichè - non possiamo stare qui a leggere settanta pagine! Lo lasciamo in aula a disposizione dei deputati che possono leggerlo e se non viene posto alcun rilievo lo approviamo a fine seduta". Micciché ha quindi chiesto se vi fosse obiezione da parte dei parlamentari presenti, ricevendo l'assenso dell'aula.

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