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Governo M5s-Lega, Berlusconi scettico: "Solo pasticci. Se falliscono, Forza Italia torna centrale"

Silvio Berlusconi, durante la visita alla mostra mercato degli antiquari di Milano

Aspettiamo e vediamo. Per il momento stanno combinando solo dei pasticci. Silvio Berlusconi si mostra più che scettico nel dover fare una previsione sull'esito della trattativa tra Lega e Movimento Cinque Stelle. E l'ex capo del governo non ne ha fatto mistero nemmeno a Matteo Salvini con cui i contatti sono ripresi maniera quotidiana dopo un momento di gelo. I due si sono sentiti spesso nel week end e lo hanno fatto più volte anche ieri.

La linea del Cavaliere con l'alleato non porta nessun nuovo ostacolo alla nascita del governo ma nulla di più. Il leader del Carroccio, a quanto raccontano da Fi, avrebbe rassicurato il Cavaliere sulla volontà di non mettere in discussione la coalizione. E non è un caso infatti che alla luce della ritrovata compattezza della coalizione la linea diramata da Arcore ai parlamentari azzurri è quella di non polemizzare con l'alleato leghista ma piuttosto puntare il dito sull'inaffidabilità del Movimento Cinque Stelle chiedendo conto proprio a Salvini se non sia sia reso conto "dell'incapacità" dei 5 stelle.

Seppur la tentazione dello stesso Berlusconi sia quella di sparare a zero contro la trattativa, al momento l'ex premier invita ad aspettare con la convinzione che più passa il tempo e più lo stesso Salvini si renderà conto che non ha senso andare a fare un governo con chi ha una visione opposta rispetto al programma messo in campo della coalizione. Non solo la sensazione dell'ex capo del governo è che la strada per l'esecutivo, ammesso che esista, sia tutta in salita e che a guadagnarci sia soprattutto Forza Italia. La possibilità di potersi candidare ha di fatto rimesso Berlusconi ancora di più al centro della scena ma il Cavaliere non ha nessuna intenzione di 'bruciarsi' per il momento ma preferisce aspettare e valutare quando e come iniziare a 'picchiare' duro contro il governo.

Sicuramente uno snodo fondamentale sarà la scelta del premier su cui Forza Italia è pronta ad aprire il fuoco di fila nel caso alla fine si dovesse optare per una personalità tecnica: Come fa Salvini ad accettare un nome terzo avendo costruito la sua ascesa sul no ai tecnici? È la domanda che si fanno in queste ore gli azzurri. E che la guida del governo debba andare al centrodestra continua ad essere la richiesta anche di Giorgia Meloni che invita Salvini a fare un'ultima riflessione per valutare se non sia meglio "tornare al voto, con una nuova legge elettorale, dove il centrodestra vincerebbe garantendo un governo stabile, o optare per un'avventura dagli esiti incerti".

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