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Italia-Iran,collaborazione fra ingegneri biomedici e clinici

(ANSA) - "Un inedito percorso di collaborazione e formazione per assicurare agli ingegneri biomedici e clinici iraniani un innalzamento delle proprie competenze professionali". Così, Paolo Lago, direttore dell'ingegneria clinica del San Matteo di Pavia, past president Aiic, commenta l'intesa fra Italia e Iran per "una formazione di qualità e contro ogni embargo".
    La collaborazione è stata avviato questa mattina a Roma, dove una delegazione iraniana, per la prima volta dopo decenni di embargo, era presente alla sessione dedicata allo scenario internazionale del XVIII Convegno Nazionale dell'Associazione Italiana Ingegneria Clinica (Aiic), nel corso del quale Pour Ghasem Peyman, prestigioso ingegnere biomedico iraniano, nel suo discorso, Ghasem Peyman ha annunciato la "riapertura al mondo scientifico" dell'Iran ed espresso il desiderio di partecipare al network internazionale perché l'ingegneria biomedica del suo Paese ha molto da condividere con il resto del mondo.
    Contrariamente da quello che ci si aspetterebbe da un Paese che per decenni è stato tagliato fuori dall'economia mondiale, "il ruolo dell'ingegnere clinico, in Iran, ha avuto una crescita importante grazie ai corsi di laurea presenti in 30 università del Paese", ha spiegato Peyman.
    Il congresso si è chiuso con il numero record di 1.724 partecipanti e con la presenza del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, premiata con con la prima edizione del "Premio per il Buongoverno delle Tecnologie in Sanità".
   

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