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Così l'eleganza sfida la gravità

Una teoria elegante, dall'architettura così impeccabile che scalfirla è una vera e propria impresa, e pronta a sfidare i principi della fisica più antichi e noti, come le leggi della gravità di Isaac Newton: potrebbe essere messa alla prova in questo modo la teoria delle stringhe che da 50 anni propone un'immagine dell'universo al limite della fantascienza, dove le dimensioni sono più delle quattro finora note. Ne è convinto uno dei suoi fondatori, Gabriele Veneziano, uno dei massimi fisici teorici a livello internazionale.

E' arrivato a Firenze per partecipare al convegno che celebra i 50 anni della teoria, organizzato l'11 maggio da Galileo Galilei Institute (Ggi), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Università di Firenze, con il contributo del Cern di Ginevra e del Centro Internazionale di Fisica Teorica (Ictp) di Trieste.

"E' difficile dire quale potrà essere il futuro della teoria delle stringhe, la mia speranza è che un giorno si riesca a risolvere la teoria, molto complicata dal punto di vista formale e matematico", ha detto all'ANSA Veneziano, che ha lavorato a lungo nel Cern di Ginevra e al College de France di Parigi. "In molti - ha proseguito - ritengono che la teoria delle stringhe non sia verificabile, ma io non sono d'accordo". Lo afferma forte di quanto è accaduto alla prima versione della teoria della stringhe: "Si vide che non funzionava e si riuscì a invalidarla. La nuova teoria è più complicata, ma ha i suoi talloni di Achille, e sappiamo che, se a un livello più accurato di analisi una teoria non risolve certi problemi, può essere effettivamente invalidata e superata".

Di conseguenza, ha osservato Veneziano, "molto dello sforzo dei prossimi anni sarà sottoporre la teoria al test degli esperimenti". Un possibile banco di prova potrebbe essere la fisica che descrive la gravità, le cui leggi sono considerate universali: "La teoria delle stringhe potrebbe portare a deviazioni di questa universalità" in quanto ammette l'esistenza di "dimensioni supplementari dello spazio, che potrebbero dare deviazioni dalla legge di Newton, tipica di uno spazio a tre dimensioni".

Sono probabilmente sfide come queste ad appassionare i tanti giovani che continuano a studiare la teoria delle stringhe. "Sono molti i giovani che lavorano in questo con campo con me, ma soprattutto l'intera comunità dei fisici teorici che lavorano alla teoria delle stringhe è molto giovane, attratta dalla bellezza matematica e dall'eleganza di una teoria che non si lascia deformare facilmente".

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