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L'Europa a Firenze, e sulla scena irrompe l'Iran

FIRENZE - L'apertura di una nuova crisi internazionale con l'uscita degli Usa dall'accordo sul nucleare iraniano annunciata da Donald Trump e le decisioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sulla formazione del governo: due fronti con i riflettori puntati su Firenze, dove domani si apre l'ottava edizione di 'The State of the Union', l'evento organizzato dall'Istituto Universitario Europeo per fare il punto su sfide e prospettive del prossimo futuro dell'Ue.

 

Nel capoluogo toscano ci saranno molti dei protagonisti dei dossier chiave di queste ore, a partire da Mattarella che aprirà domattina a Fiesole la due giorni europea e dal premier Paolo Gentiloni che chiuderà i lavori l'11 maggio a Palazzo Vecchio, quando probabilmente già si saprà il nome del possibile successore. Interverrà, nel panel sull'Unione economica e monetaria anche Lucrezia Reichlin, indicata nelle indiscrezioni delle ultime ore come una delle 'papabili' della rosa individuata dal capo dello Stato per la nomina a premier. E se al centro dei discorsi ufficiali l'Europa terrà banco, i riferimenti più o meno tra le righe alle questioni interne saranno inevitabili.

 

C'è attesa e anche un po' d'emozione a Firenze, impegnata in preparativi e bonifiche, che ruberà alla capitale il primato dell'attenzione e dove è pronto a irrompere anche il caldissimo tema dell'accordo sul nucleare iraniano, denunciato da Trump e difeso dall'Europa. La mattina dell'11 maggio sul palco di Palazzo Vecchio parleranno il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani che ai microfoni di 'Radio anch'io' ha ribadito la convinzione che "Trump abbia commesso un errore" perché "questa scelta non aiuta il processo di pace in Medio oriente e punta all'isolamento degli Usa". Nel pomeriggio sarà la volta di Federica Mogherini, da sempre convinta sponsor dell'intesa con Teheran e forte di un dialogo consolidato con il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif fin dai tempi in cui era alla guida della Farnesina. Anche oggi l'Alto Rappresentante per la politica Estera e di Difesa del'Ue ha sottolineato che l'Europa all'accordo del 2015 ci crede e non tornerà indietro. "Finché l'Iran continuerà ad attuare i suoi impegni sul nucleare, come ha fatto finora e come è stato confermato dall'Agenzia internazionale per l'energia atomica in dieci relazioni consecutive, - ha scandito Mogherini - l'Ue continuerà a impegnarsi per la continua, piena ed efficace attuazione dell'accordo".

 

Ma la rosa di relatori, analisti e politici è ampia, e attorno al tema dell'edizione 2018, 'Solidarity in Europe', ruotano le questioni calde dei flussi migratori, delle risorse destinate al nuovo bilancio Ue 2021-2027 con il controverso annunciato taglio ai fondi di coesione, del rapporto tra solidarietà e sicurezza sul quale l'Europa corre più di un rischio. Fra gli ospiti più attesi, il presidente della Bce Mario Draghi e i presidenti di Irlanda (Michael D. Higgins), Portogallo (Marcelo Rebelo De Sousa) e Grecia (Prokopios Pavlopoulos), mentre l'ex premier italiano Enrico Letta coordinerà una tavola rotonda sull'energia. Presenti anche i commissari europei Maros Sefcovic e Corina Cretu e il ministro degli Esteri spagnolo Alfonso Maria Dastis Quecedo.

 

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