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De Francovich-Kokkos, Edipo a Colono

(ANSA) - ROMA, 9 MAG - Edipo a Colono di Sofocle, gli ultimi giorni del'ex re di Tebe cieco e ramingo che trova finalmente un posto dove morire in pace, "è una tragedia sulle frontiere materiali e metafisiche - dice Yannis Kokkos, che firma allestimento, scene e regia della tragedia che apre l'11 maggio il Festival del Teatro Antico a Siracusa - sul mistero della libertà umana prima dell'onnipotenza degli dei, della responsabilità, della vecchiaia e della gestione politica della città, ed è anche un poema intimo, un viaggio mentale".
    E' in questo senso che lo vive e lo interpreta Massimo De Francovich, classe 1936, uno dei grandi vecchi attori che oggi calcano le nostre scene, maestri che hanno vissuto in 60 anni di lavoro tutte le vicende del teatro del secondo '900.
    Una tragedia, nonostante il finale di liberazione, quasi di redenzione del povero Edipo, segnata dalla maledizione per l'inseguimento dei fantasmi del passato e quindi da un'angoscia esistenziale che si scioglie nel mistero della fine del re cieco.
   

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