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"Bonus assunzione", contributi alle imprese che assumono disabili e disoccupati

Arriva un "bonus assunzione" per le imprese che decidono di assumere a tempo indeterminato disabili e disoccupati di lunga durata. È quanto prevede l'avviso del dipartimento regionale del Lavoro dell'assessorato guidato da Mariella Ippolito, in pubblicazione nelle prossime ore e che prevede uno stanziamento di quindici milioni di euro di fondi europei per la misura.

Il bonus prevede l’inserimento o il reinserimento occupazionale, con contratti stabili a tempo indeterminato, di lavoratori licenziati e che da tempo sono fuori dal mercato del lavoro e di persone con disabilità.

Il contributo ammonterà a un massimo di circa  8000 euro annui per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato. L'erogazione è prevista per un periodo di 24 mesi a partire dalla data di assunzione nel limite massimo di 14.000 euro nei due anni, articolato in 6.000 euro per i  primi 12 mesi e 8.000 euro dal 13esimo mese al 24esimo.

I contributi possono essere versati in un'unica quota, a saldo del bonus, dopo 24 mesi dall’avvio del contratto. L'azienda dovrà presentare copia delle buste paga, dei versamenti mensili dello stipendio accreditato al lavoratore e degli F24 relativi ai versamenti dei contributi obbligatori erogati.

Oppure, il bonus può essere erogato in due quote: la prima, a titolo di anticipazione nella misura dell’80% del bonus concesso dopo l'avvenuta assunzione del lavoratore e la presentazione di una fideiussione bancaria o di una polizza assicurativa dello stesso importo; la seconda, a saldo del bonus concesso, è erogata dopo 24 mesi dall’avvio del contratto, sempre dopo presentazione delle buste paga, dei versamenti mensili dello stipendio accreditato al lavoratore e degli F24 relativi ai versamenti dei contributi obbligatori erogati.

"Con questo avviso – ha commentato l'assessore Mariella Ippolito –, vogliamo favorire lavoro vero e stabile per quelle fragilità sociali che rischiano di rimanervi esclusi, nonostante abbiano gli stessi diritti di tutta la popolazione. Per i diversabili bisogna dare finalmente seguito ai dettami di una legge, la n.68 del 1999, che, nonostante i suoi quasi 20 anni, non ha trovato grande applicazione concreta nella società. Per i cosiddetti 'over anta' invece, auspichiamo di abbattere definitivamente il senso di smarrimento che avverte sulla propria pelle una fascia generazionale né troppo giovane per usufruire delle numerose agevolazioni pubbliche, né abbastanza adulta per affacciarsi alla meritata pensione. Ho ascoltato e sentito mie le ragioni di questi abili lavoratori specie nelle macromunicipalità siciliane, dopo la crisi fatale che ha investito grosse catene commerciali”.

 

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