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Bilancio Ue: eurodeputati, obiettivi chiari, ma poco ambiziosi

BRUXELLES  - La maggioranza degli eurodeputati sostiene la proposta della Commissione di aumentare i contributi nazionali all'1,11% del Pil e introdurre nuove entrate per il prossimo bilancio a lungo termine. Secondo la maggioranza degli europarlamentari, le proposte della Commissione vanno nella giusta direzione.

 

Lo riferisce una nota del servizio stampa del Parlamento. Inoltre hanno accolto con favore l'attenzione sul finanziamento di nuove priorità, quali ricerca, gestione delle frontiere e migrazione, sostegno ai giovani, difesa e sicurezza, anche se meno ambizioso rispetto alla posizione del Parlamento.

Molti deputati hanno accolto favorevolmente le proposte per vincolare i finanziamenti dell'Ue al rispetto dello Stato di diritto. Una grande maggioranza di quelli che sono intervenuti al dibattito ha elogiato le proposte per l'introduzione di nuove risorse proprie per l'Ue, basate su un nuovo regime fiscale societario, sui proventi del sistema di scambio delle emissioni e su una tassa sulla plastica, con lo scopo di ridurre i contributi diretti basati sul Pil degli Stati membri.

I deputati hanno inoltre sottolineato che la proposta di ridurre i fondi per lo sviluppo regionale e la politica agricola comune dovrebbe essere discussa con i destinatari, ma le regioni o le comunità agricole europee non dovrebbero essere sacrificate. Alcuni si sono rammaricati del fatto che le proposte mancassero di "visione" o di misure più audaci per combattere le crescenti disuguaglianze sociali o il cambiamento climatico.

Altri, invece, avrebbero preferito che la Commissione avesse proposto un bilancio a lungo termine ridotto per il 2021-2027 e si sono opposti a ciò che hanno considerato una pressione politica esercitata dall'Ue sui governi nazionali, attraverso la politica migratoria o la proposta di vincolare il rispetto dello Stato di diritto ai finanziamenti Ue.

Hanno infine ribadito che il bilancio a lungo termine e le proposte relative alle risorse proprie, nonché i vari programmi da presentare a maggio o a giugno, ad esempio per l'agricoltura, lo sviluppo regionale o la ricerca, saranno trattati come un pacchetto indivisibile durante i prossimi negoziati con i ministri Ue.

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