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La Roma travolge il Chievo 4-1 e ora sogna la rimonta contro il Liverpool

Il futuro a breve termine richiede la grande impresa, la 'quotidianità' esige il massimo, ossia tre punti contro un Chievo per niente tranquillo in classifica che domani rischia di essere scavalcato dalla Spal, sprofondando in piena zona retrocessione. La Roma, sospesa fra la Champions attuale e quella che punta a disputare nella prossima stagione, assolve il compito in scioltezza - grazie soprattutto alla giornata di vena di Dzeko, Schick ed El Shaarawy - senza il minimo accenno alle scorie inglesi, né accusare la canicola che avvolge lo stadio Olimpico, in versione estate romana.

I giallorossi, giocando al piccolo trotto, dispensando qualche briciola di calcio efficace e gradevole, piegano la squadra scaligera che fa davvero fatica a trovare il bandolo della matassa. Ci si aspettava un Chievo feroce e combattivo, pronto a piazzare veri e propri Tir a difesa della propria 16 metri, invece l'impatto con la partita è troppo morbido e, dopo una conclusione che scheggia l'incrocio del centravanti Inglese al 6', è la Roma a prendere in mano il comando delle operazioni.

Dopo soli 9', la squadra di Di Francesco già fa breccia nella retroguardia avversaria grazie alla caparbietà di Nainggolan che sulla sinistra ruba palla a Rigoni, crossa al centro per l'accorrente Schick che gira alle spalle di Sorrentino e firma il vantaggio. Il gol, anziché scuotere il Chievo, lo stordisce e la Roma passeggia sul velluto, permettendosi pure il lusso di dedicare qualche pensiero proibito al Liverpool che verrà.

All'11' Schick sfiora la doppietta, ma il palo salva il Chievo. Al 15' il 2-0 sembra cosa fatta: El Shaarawy, però, viene pescato forse solo con la cresta oltre i difensori e l'arbitro annulla dopo il 'silent check'. Schick ci riprova, ma Sorrentino respinge, poi ancora El Shaarawy cerca il gol e trova il palo con una parabola arcuata di precisione quasi millimetrica. Il gol arriva ancora dalla sinistra, dove Kolarov ha a disposizione vaste praterie e da dove fa partire un cross sul quale irrompe Dzeko per il 2-0.

Tutto finito? Nemmeno per sogno. La Roma si culla sugli allori e il Chievo, sia pure senza fare sfracelli, guadagna qualche metro. Ancora una volta a procurare i maggiori grattacapi ai giallorossi è uno di loro, Juan Jesus, che in area si lascia scappare Inglese e lo tira giù: rigore con 'silent check' ed espulsione per il brasiliano, fra i peggiori anche a Liverpool martedì scorso. Dal dischetto, però, Inglese si fa ipnotizzare da Alisson che si ricorda di essere un grande portiere e respinge il tiro a mezz'altezza senza nemmeno compiere in intervento memorabile.

La partita del Chievo finisce qui. La Roma capisce che è meglio archiviare la pratica in fretta e chiude i conti già al 20', con una splendida percussione di El Shaarawy, che penetra in area dalla sinistra e supera Sorrentino; poi, con Nainggolan che al 22' firma il poker dai 20 metri. Il gol di Inglese, con un potente colpo di testa, serve solo per le statistiche. Si chiude con la curva sud che canta 'odio Liverpool' e con un altro pensiero stupendo: la rimonta sul Liverpool. Chissà quanto impossibile.

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