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Terremoto in Molise, evento nuovo rispetto alla sequenza in Italia centrale

Il terremoto di magnitudo 4,2 avvenuto il 25 aprile in Molise non rientra nella sequenza sismica iniziata il 24 agosto 2016 nell’Italia centrale. “E un evento nuovo”, ha detto all’ANSA il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni. Anche la faglia segue un comportamento diverso rispetto ai terremoti della sequenza di Amatrice perché è molto più profonda e segue un movimento orizzontale.

Il terremoto in Molise “non è certamente associabile alla sequenza sismica in Italia centrale” per le sue caratteristiche, ha detto Doglioni. “La faglia – ha spiegato – ha un comportamento diverso, ossia di tipo trascorrente”, vale a dire che la porzione di crosta terrestre coinvolta si muove in senso orizzontale rispetto a quella adiacente. Di conseguenza la crosta terrestre nella zona adriatica centro-settentrionale si muove verso Est più velocemente rispetto a quella meridionale. Il movimento tipico delle faglie coinvolto nella sequenza iniziata il 24 agosto in Italia centrale è invece di tipo estensionale, avviene cioè una sorta di 'stiramento'.

Il terremoto è inoltre avvenuto in profondità, a 31 chilometri, “abbastanza per coinvolgere tutta la crosta e parte del mantello”. Il terremoto di Amatrice è stato invece molto meno profondo. “Sappiamo – ha detto ancora Doglioni – che più il sisma avviene in profondità, più è larga l’area che investe e nella quale viene percepito, ma l’energia che arriva in superficie è inferiore”.

Per il presidente dell’Ingv le caratteristiche geologiche del terremoto in Molise “sono molto simili” a quelle del terremoto di magnitudo 5,7 avvenuto nel dicebre 2002 a San Giuliano di Puglia, sempre nella provincia di Campobasso: “entrambi i terremoti sono stati generati da meccanismi simili e sono stati abbastanza profondi”.

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