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Due miliardi di stelle, il più ricco catalogo di sempre

E' pronto il più grande catalogo di stelle mai ottenuto finora. E' un tuffo nella Via Lattea con immagini e colori di quasi due miliardi di stelle e più di 14.000 asteroidi mai visti finora. Lo ha ottenuto il satellite Gaia dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) e al quale l'Italia partecipa con Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e Agenzia Spaziale Italiana (Asi). Il catalogo è stato presentato oggi a Berlino, nella mostra internazionale dell'aeronautica e dello spazio (Ila). Sono dati attesi dagli astronomi di tutto il mondo, vengono presentati a Berlino, nell’ambito della mostra internazionale dell'aeronautica e dello spazio (Ila) . Di seguito la replica dell'evento nel quale sono stati presentati i nuovi risultati.

Si ridefiniscono le basi dell'astronomia

Le osservazioni di Gaia "stanno ridefinendo le basi dell'astronomia", ha detto il direttore dell'attività scientifica dell'Esa, Gunther Hasinger. Il catalogo descrive la posizione di circa 1,7 miliardi di stelle; inoltre per più di 1,3 miliardi di stelle indica distanza, movimento e colori, per 7 milioni la velocità, di 161 milioni la temperatura e di 76 milioni ha misurato raggio e luminosità. Classificate anche 550.000 stelle variabili, scoperti 14.099 asteroidi e catturata la luce di mezzo milione di quasar, lontane galassie che hanno al centro un gigantesco buco nero che emette energia. La missione ha raccolto 1,5 milioni di gigabyte di dati, tanti da occupare più di 300.000 Dvd, elaborati al Data Processing and Analysis Consortium (Dpac), il consorzio che comprende 400 ricercatori e al quale l'Italia partecipa con l'Inaf (strutture di Bologna, Roma, Catania, Firenze, Napoli, Padova, Teramo e Torino, e l'Asi (Space Science Data Center e centro Dpct di Torino).

 

La Grande Nube di Magellano osservata dal satellite Gaia (fonte:Gaia Data Processing and Analysis Consortium DPAC); A. Moitinho, A. F. Silva, M. Barros, C. Barata, University of Lisbon; H. Savietto, Fork Research)

Lattanzi (Asi e Inaf), con Gaia un tuffo nella Via Lattea
E' un vero e proprio tuffo nella Via Lattea, quello reso possibile dai dati finora raccolti dal satellite europeo Gaia, ha detto Mario Lattanzi, dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e responsabile nazionale della missione Gaia per conto dell'Inaf e dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi).
"Finalmente non solo conosciamo meglio i dintorni del Sistema Solare, ma iniziamo a tuffarci negli immensi spazi della Via Lattea", è stato il commento di Lattanzi. Quella resa possibile da Gaia, ha aggiunto, è la "prima mappa stellare dinamica" totalmente basata sui dati presi dai suoi strumenti di misura e che sulle caratteristiche dello spettro elettromagnetico. Anche la precisione è senza precedenti: "con errori astrometrici al meglio dei 50 milionesimi di secondo d'arco, equivalenti alle dimensioni apparenti di una mela posta sulla Luna, la storia evolutiva della nostra galassia e delle sue popolazioni - ha rilevato - non avrà più segreti in un raggio di oltre 13.000 anni luce dal Sole".

Vallerani (Inaf), si inaugura l'era dell'archeologia galattica
Entusiasta anche Antonella Vallerani , dell'Inaf di Padova: "stiamo davvero inaugurando una nuova era in quella che potremmo definire l'archeologia stellare galattica", ha osservato. "I nuovi dati di Gaia - ha aggiunto - sono così accurati che ci stanno restituendo una panoramica senza precedenti delle proprietà delle stelle che popolano la Via Lattea e grazie ad esse possiamo già individuare degli indizi interessanti sulla loro storia evolutiva".

Battiston (Asi), inizia una straordinaria avventura
Per il presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) "grazie alla missione Gaia ora conosciamo meglio le la posizione e la luminosità di 1,7 miliardi di stelle e le distanze, il movimento e il colore di altri 1,3 miliardi di oggetti nella nostra galassia" e "se considerassimo il Sistema Solare come il giardino di casa nostra, in realtà infinitamente più piccolo, la Via Lattea equivarrebbe a una città con alcune centinaia di miliardi di stelle. Questo - ha aggiunto - ci fa capire come gli straordinari risultati di questa missione siano solo un piccolo frammento delle informazioni che la scienza spaziale può darci". Tra queste, ha detto ancora, "anche le dinamiche di oltre 14.000 oggetti conosciuti nel Sistema Solare, per la maggior parte asteroidi. La missione, che vede un'importante partecipazione italiana nel Data Processing and Analysis Consortium, ci fa capire- conclude il presidente dell'Asi - l'importanza di questo tipo di misurazioni che si possono fare solamente nello spazio".

 La Via Lattea e le galassie vicine riprese da Gaia, in base ai dati di 1,7 miliardi di stelle (fonte Gaia Data Processing and Analysis Consortium DPAC), A. Moitinho, A. F. Silva, M. Barros, C. Barata, University of Lisbon; H. Savietto, Fork Research)

La missone continua

I dati sono stati raccolti dal satellite Gaia, lanciato nel dicembre 2013, e che osserva le stelle da un punto molto speciale chiamato L2 e distante circa un milione e mezzo di chilometri, al riparo da qualsiasi disturbo perché l'attrazione gravitazionale di Terra, Luna e Sole si equilibrano. Progettato per lavorare cinque anni, il satellite è ancora in perfetta salute, tanto che potrebbe prolungare della sua attività fino al 2020. La decisione in proposito sarà presa dall’Esa alla fine del 2018. Compito della missione Gaia, che ha rilasciato una prima serie di dati nel settembre 2016, è fare una scansione continua del cielo per raccogliere il maggior numero possibile di dati su tutti i corpi celesti che osserva, grazie a una superfotocamera da 1 miliardo di pixel .

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