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Festival canzone dialettale catanzarese

CATANZARO - Dall'amore ai temi sociali, dalla pura goliardia alla più classica tradizione della canzone popolare calabrese e non solo: sono undici in tutto i brani musicali, composti in una varietà di stili e generi diversi l'uno dall'altro, che daranno vita alla prima edizione del Festival della Canzone dialettale catanzarese in programma il 12 maggio al Teatro Politeama di Catanzaro.
    La kermesse canora, primo esperimento del genere in città, è promossa dall'associazione il Cenacolo delle Muse, con il patrocinio dell'assessorato alla Cultura del Comune capoluogo.
    Obiettivo dichiarato di questa prima edizione del festival - spiegano gli organizzatori - è quello di sfatare una sorta di luogo comune che vedrebbe il vernacolo della città dei tre colli duro, pieno di fonemi poco musicali e musicabili, e che non ne renderebbe gradevole l'ascolto.
    La sfida messa in campo dagli organizzatori sta tutta qui: dal pop alla lirica fino alla tarantella della tradizione, a farla da padrone sarà il dialetto catanzarese. E proprio con questo spirito, sul proscenio del principale teatro catanzarese, nel corso della serata che sarà presentata da Tonino Trapasso e Rossella Galati, si alterneranno dal vivo le esibizioni di Mimmo Mancini con "Mo' cchi su vecchiu"; Antonio Lamanna con "Tarantulijandu"; Maurizio Infusino con "U calabrisa fhora"; Andrea Paonessa con "Paeta si mora!"; Celeste Iiritano con "Veni assettati ccu' mmia"; Raffaella Capria con "Perdunami"; Irene Terranova con "Sent'ammia"; Alessia Adamo con "Cchi justizzia"; Lucrezia Livecchi con "Terra de' cora"; Gianfranco Riccelli con "U riccu, povareddhu" e Donatella Dovico con "'Ntra l'ortu".
    I testi, scritti da Rosario Mercurio, presidente dell'associazione, e arrangiati con Antonio Rizzo e Lucio Ranieri, proporranno momenti di vita vissuta e saranno accompagnati da melodie e accompagnamenti musicali resi da musicisti, cantanti, tecnici e strutture catanzaresi. "Il nostro obiettivo - sostengono gli organizzatori della manifestazione - è quello di far divenire per il futuro questo nostro Festival un appuntamento che faccia da volano alla riscoperta della nostra lingua avìta".
    A giudicare le interpretazioni dei brani, i testi non sono in gara, ci sarà una giuria di esperti presieduta dal poeta e scrittore dialettale Mario Martino.(ANSA).
   

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