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Al via Settimana immunizzazione, appello Istituto Pasteur

 I vaccini sono uno strumento indispensabile per prevenire le malattie e un mezzo fondamentale per ridurre la disuguaglianza del livello di salute globale.
    Riportare le vaccinazioni sopra le soglie di sicurezza è compito di tutti, perché le malattie contagiose interessano la collettività e ogni singolo cittadino può fare la propria parte per prevenirle. E' il monito dell'Istituto Pasteur Italia, protagonista di un'iniziativa di divulgazione scientifica per sensibilizzare l'opinione pubblica. Per ribadire il messaggio, dal 23 al 29 aprile 2018 l'Oms lancia la Settimana dell'immunizzazione.
    L'immunizzazione - spiega l'Istituto - rappresenta una delle scoperte mediche di maggior successo, oltre che economicamente vantaggiose, nella storia dell'umanità. Basti pensare che negli ultimi 50 anni i vaccini hanno salvato più di 500 milioni di persone e attualmente, anche con un utilizzo non ottimale, ne risparmiano circa 2,5 milioni ogni anno. Tra il 2000 e il 2015 si stima che le vaccinazioni abbiano prevenuto circa 20,3 milioni di morti.
    Tuttavia, nel mondo 19,4 milioni di bambini non sono ancora pienamente protetti da malattie facilmente evitabili e prevenibili, tra cui il morbillo, che resta una delle principali cause di morte tra i più piccoli. Non solo, se da una parte sempre più bambini hanno accesso ai programmi di immunizzazione, dal 2010 a oggi l'aumento della copertura globale è stata appena dell'1%. La situazione è allarmante anche in Europa dove su 10,7 milioni neonati ogni anno, circa 650.000 non ricevono la serie completa delle tre dosi di vaccino contro difterite, tetano e pertosse nel primo anno. "Vaccinarsi rappresenta un atto di responsabilità collettiva.
    Nella vita quotidiana anche le malattie più comuni possono avere complicanze serie", spiega Angela Santoni, direttore scientifico dell'Istituto Pasteur Italia e immunologo presso l'Università La Sapienza. "Ne è un esempio il morbillo - aggiunge - una malattia che può causare polmonite, encefalite e in un caso su mille può portare anche alla morte. Vaccinarsi vuol dire proteggere non solo noi stessi ma anche la collettività. Perché quando tutti gli individui sono protetti, si impedisce agli agenti patogeni di circolare e infettare anche le persone che, spesso per motivi di salute, non possono essere vaccinate. Basta pensare ai bambini leucemici che hanno il sistema immunitario compromesso dalle terapie impiegate per combattere il cancro: questo potente valore sociale della vaccinazione è noto come immunità di gregge". (ANSA).
   

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