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Veneto prima regione turistica d'Italia

   VENEZIA  - E' ancora il Veneto la 'locomotiva' del turismo in Italia, con numeri che la pongono saldamento al primo posto rispetto alle altre regioni del Paese, sia per arrivi che per pernottamenti.
    Le ultime statistiche di confronto (riferibili al 2016) davano il Veneto, con 65 milioni di presenze, davanti al Trentino Alto Adige (49 mln), ed il solo dato dei vacanzieri italiani, 44 milioni, pari a quanto fa la Toscana per presenze complessive (terza regione).
    Record che è stato ritoccato anche nel 2017: L'assessore regionale al Turismo, Federico Caner, ha presentato i dati ufficiali relativi al 2017, ed è un'impresa trovare un segno negativo, sia nelle cifre aggregate che in quelle scorporate per provenienze, cifre spese dai turisti, province, comprensori o tipologie di struttura ricettiva. Nell'anno trascorso il Veneto ha registrato 19.172.576 arrivi e 69.184.082 presenze, con una crescita rispettivamente pari al 7,4% (+5,2 per gli italiani e +8,6 per gli stranieri) e al 5,8% (le presenze degli italiani sono aumentate del 3% e quelle degli stranieri addirittura del 7,1%). E, gettando uno sguardo in avanti, anche il 2018 non ha invertito la tendenza: le stime per alberghi e campeggi nel periodo gennaio-marzo parlano di un +9,3% di arrivi (+3,4% Italiani, +14,5% stranieri) e un +7,4% di presenze (+2,4 di Italiani e +11,2% di stranieri) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
    Il segreto della formula veneta per il turismo? La qualità e la varietà dell'offerta; ma, osserva Caner, anche l'attenzione massima alle mutevoli richieste della clientela. "Pur potendo presentare con soddisfazione questi nuovi strepitosi risultati - sottolinea - non dobbiamo sederci sugli allori. Bisogna stare attenti a non considerare i primati come la normalità, anche perché il turismo non è una scienza esatta, ma un insieme di tante componenti, in cui i mutamenti sociali, economici e politici e i cambiamenti climatici incidono moltissimo. Bisogna essere sempre preparati a questa sfida, continuare a lavorare, innovare e creare qualcosa di nuovo". "Il tutto - aggiunge - senza dimenticare la promozione, come abbiamo fatto quando abbiamo deciso di cambiare marchio, puntando sul nome di Venezia per promuovere l'intero territorio, riscontrando grande successo. La parola d'ordine, allora, deve essere quella di azzerare tutto ogni anno e ripartire da dove siamo arrivati". 
   

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