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Pizza Bianca Romana, nasce il Comitato per tutelarla

ROMA - Parte l'iter per la tutela e la valorizzazione della "Pizza bianca romana alla pala del fornaio", uno dei prodotti gastronomici storici più caratteristici della Capitale, a base di farina di grano tenero, acqua, lievito, sale e olio extravergine d'oliva. L'iniziativa è di Assopanificatori-Confesercenti, che ha presentato a Roma il comitato incaricato di far rispettare l'antica ricetta in base ad un preciso disciplinare di produzione, a cui hanno aderito già una ventina di forni, composto da operatori del settore ma anche da personalità dello spettacolo, della stampa, medici e scienziati; dall'attore Remo Girone, ad Alfonso Pecoraro Scanio presidente fondazione UniVerde, ad Agostino Macrì già direttore dell'Istituto Superiore di Sanità. Presente all'iniziativa anche il deputato cinque stelle Filippo Gallinella, che ha plaudito questa iniziativa che permette di conoscere la qualità e la bontà dei prodotti alimentari.

"Vogliamo mettere insieme i panificatori di Roma e i cittadini che desiderano preservare la tradizione della pizza romana - spiega il direttore Fiesa Assopanificatori Gaetano Pergamo - per salvaguardare un prodotto che generare, nei circa 420 forni romani, un fatturato di circa 30 milioni di euro l'anno". Un prodotto che, tra l'altro, è anche un volano per il turismo sempre più in cerca della tipicità, visto che nei forni romani la Pizza bianca, rilanciata anche dalla moda dello street food, incide per circa il 25% sul fatturato. Quanto al disciplinare, in 8 articoli, indica la descrizione del prodotto, l'area di produzione, le caratteristiche organolettiche e fisiche, la farcitura e tutti gli elementi che comprovano il legame con il territorio. La pasta deve essere soffice e croccante, alveolata, bordo basso e friabile, a forma ovale allungata, schiacciata a mano, preparata con un processo a lunga lievitazione.

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