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La Finanziaria rischia di impantanarsi: Musumeci in difficoltà, Pd decisivo

Nello Musumeci

PALERMO. Dopo ore di braccio di ferro, in commissione Bilancio, il governo ha ritirato un emendamento che avrebbe tagliato oltre due milioni alle scuole pubbliche siciliane. Di fronte alle proteste di Pd e grillini, la giunta Musumeci ha fatto un passo indietro.

Ma quello che è successo intorno alla norma sulle scuole è atteso su ogni singolo comma della Finanziaria regionale e del bilancio. Il cui cammino è iniziato stamani in commissione con grande fatica. L'obiettivo finale è quello di approvare la manovra entro domenica 29 ma – come ha ammesso lo stesso Gianfranco Miccichè – se non ci sarà una mano tesa del governo all'opposizione i numeri non aiuteranno il centrodestra e la Finanziaria rischia di impantanarsi.

A Musumeci continuano a mancare i voti (decisivi) di Cateno De Luca e Vincenzo Figuccia, i due ribelli dell'Udc che hanno presentato una valanga di emendamenti in base ai quali “misureranno” la bontà di questa Finanziaria.  Tradotto: se non verranno soddisfatte le loro richieste, voteranno contro.

A quel punto – con i grillini decisi all'opposizione dura – sarà decisivo il ruolo del Pd. Stamani gli undici deputati dem hanno illustrato un pacchetto di cento emendamenti. Il capogruppo Giuseppe Lupo ha parlato di una “opposizione costruttiva” se almeno i più importanti di questi verranno approvati.

Fra questi emendamenti spicca l'ampliamento della platea dei beneficiari del reddito di inclusione e l'esenzione degli inoccupati dai ticket sanitari. "Vogliamo portare avanti un’opposizione costruttiva. Ci sono tagli pesanti, per i quali ci opponiamo fortemente: teatri, parchi e riserve. Sono stati tagliati perfino i fondi per la lotta alla Violenza di genere o quelli alla lotta al racket" ha aggiunto Lupo.

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