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Al via la Carovana della prevenzione, per la salute delle donne

 Parte la 'Carovana della Prevenzione', due giornate dedicate alla tutela della salute con particolare attenzione alle donne. Il progetto, presentato oggi alla Luiss a Roma, è stato ideato dalla Fondazione Policlinico Gemelli e dalla Susan G. Komen Italia in collaborazione con la Luiss. Oggi e domani studentesse con professoresse e personale amministrativo dell'ateneo hanno a disposizione tre unità mobili di prevenzione per esami e diagnosi precoce dei tumori del seno e ginecologici, consulenze specialistiche e percorsi personalizzati per l'adozione di stili di vita più corretti. Per il 17 maggio e fino al 20, Komen ha organizzato a Roma Race for the cure, dal 25 al 27 sarà a Bari, in settembre a Bologna e a ottobre a Brescia. "La Race ha prodotto un cambiamento nel modo in cui le donne affrontano la malattia, rendendole ambasciatrici della prevenzione. Per questo abbiamo l'obiettivo di portarla anche in altre città", ha detto Riccardo Masetti, Presidente di Komen Italia e Direttore Generale del Centro di Senologia del Gemelli.
    E ha spiegato la collaborazione di Komen e Luiss con la necessità di avvicinare salute a cura e cultura: "perchè la cultura è una potente medicina" Quest'anno alla Race For The Cure di Roma ci saranno 16 ambulatori per consulti specialistici e 16 sale di approfondimento diagnostico. Oltre a laboratori di benessere psicologico e laboratori di sana alimentazione". Alla presentazione è intervenuto il direttore generale della Luiss Giovanni Lo Storto: "Il punto centrale è volersi bene e concentrarsi sul tema della prevenzione e della cura di sé e degli altri. Anche attraverso un nuovo approccio formativo non più lungo tutta la vita ma largo, fatto di esperienze dirette, reali, che aiutino i nostri ragazzi a sviluppare una maggiore consapevolezza".
    Matteo Giuliano Caroli, docente di Economia e gestione delle imprese internazionali alla Luiss, ha voluto sottolineare che 'l'ateneo vuole un approccio sostenibile, e non studenti che siano macchine da guerra: nella società di oggi e di domani servono persone che sappiano condividere la propria eccellenza per portare avanti una squadra." (ANSA).
   

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