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Vinitaly con i rosè che non ti aspetti

(dall'inviato Alessandra Moneti)
VERONA - Non poteva che mettere in luce il patrimonio rosato del vino italiano il primo Vinitaly inaugurato da una donna. Sarà infatti il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ad inaugurare domani la 52/a edizione del Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati alla Fiera di Verona.
    I dati diffusi dalla Nielsen dicono che negli Stati Uniti i rosati hanno segnato un +53% di vendite e che in valore assoluto hanno superato la vendita dei vini fermi. I rosati sono dunque tornati alla ribalta in particolare sui mercati internazionali, come sottolinea la degustazione promossa da Confagricoltura dei calici rosé della Campania. Anche la Puglia, l'Abruzzo, il Veneto, e i territori vulcanici hanno sempre prodotto rosati d'eccellenza, e ora girano pagina con cinque consorzi che si presentano ufficialmente insieme: Chiaretto di Bardolino, Valtènesi Chiaretto, Cerasuolo d'Abruzzo, Castel del Monte rosato e Salice Salentino. Insieme - negli appuntamenti promossi da deGusto Salento, l'associazione dei produttori di Negroamaro - per sviluppare un progetto italiano di promozione che ci vede tutti uniti per la valorizzazione del vino rosato autoctono italiano.
    Alla vigilia dell'apertura di Vinitaly, i cinque presidenti dei consorzi si sono riuniti oggi a Villa Carrara Bottagisio di Bardolino, futura sede del Consorzio di tutela del Bardolino e del Chiaretto che nel progetto assumerà il ruolo di capofila.
    Hanno siglato un Patto d'intenti nel quale si impegnano alla promozione unitaria delle loro produzioni. L'auspicio dei cinque organismi di tutela è di allargare l'intesa agli altri territori nei quali si producono tradizionalmente vini rosati da uve autoctone per giungere presto alla costituzione di un Centro del Rosato Autoctono Italiano che possa essere sede di confronto, promozione e ricerca. Ma Vinitaly 2018 va oltre i soliti noti. Gli enoappassionati potranno degustare il Cannonau rosato "Nudo" della cantina sarda Siddùra. Il potente vitigno autoctono dell'isola dei Nuraghi trova espressioni rosé che nascono in un piccolo vigneto soleggiato della vallata di Siddùra, affacciato sul mare della Costa Smeralda. "L'ultima gemma dell'azienda agricola di Luogosanto - racconta Massimo Ruggero, amministratore delegato di Siddùra - è un vino fresco e brillante. La caratteristica di Nudo è di essere un cannonau rosato. Che ha già vinto due riconoscimenti prestigiosi: l'oro al concorso internazionale di Francoforte e l'argento all'International Guide of Rosé che si svolge nel Principato di Monaco". Lunedì nel padiglione dell'Emilia-Romagna - 500 etichette, 200 cantine e un ristorante - degustazione di dieci Lambrusco Spumante rosati esclusivamente metodo tradizionale.
   

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