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A Conversano un inedito di Artemisia Gentileschi

 CONVERSANO - Sessanta tele che celebrano la collezione di Giangirolamo II Acquaviva d'Aragona e che segnano il ritorno in Puglia di opere provenienti da Musei e collezioni private tra cui Il Trionfo di Bacco, di Finoglio, conservato al Museo Nacional del Prado e un inedito dipinto di Artemisia Gentileschi (Caritas Romana), un quadro di stile caravaggesco di grande fascino, di cui si trova traccia nella collezione del conte. E' quanto offrirà al pubblico la mostra "Artemisia e i pittori del Conte", che apre il 14 aprile prossimo a Conversano (Castello Normanno e Chiesa di San Giuseppe) e rimarrà aperta fino al 30 settembre. "Non è una mostra su Artemisia Gentileschi ma sulla collezione privata del conte Giangirolamo Acquaviva d'Aragona tra le quali un dipinto che potrebbe essere un inedito della pittrice romana", hanno sottolineato i curatori nell'incontro di presentazione della mostra che è stata organizzata dalla cooperativa Armida, a cura di Viviana Farina e Giacomo Lanzilotta con la collaborazione di Nicola Cleopazzo, il sostegno di Regione Puglia e il patrocinio della Città di Conversano. Tra le altre opere di grande interesse che saranno esposte, anche 'Fortitudine Pares', di ignoto conservata a Malta, per la quale si sta valutando la possibile attribuzione a Michelangelo Merisi il Caravaggio. L'idea della mostra - è stato detto nell'incontro - è nata dal ritrovamento di un lascito di 500 quadri di Giangirolamo II, grande collezionista d'arte, ai suoi eredi. Con il tempo questa collezione è andata dispersa, all'inizio del secolo scorso era ridotta a una settantina di quadri. Avendo come filo conduttore il lascito testamentario, i curatori hanno lavorato oltre un anno per rintracciare i quadri dispersi e "riportarli a casa", nel castello di Conversano, dove aveva sede la corte del conte.
    "Il sostegno a questa mostra dimostra qual è la nostra politica - ha detto l'assessore regionale alla cultura Loredana Capone - quella di produrre in Puglia mostre di alto profilo culturale non solo finanziando un evento ma utilizzando le professionalità scientifiche, e creando connessioni con istituzioni di alto profilo". Questa mostra - ha continuato - "indaga sulla ricchezza e il prestigio culturale del tempo e vedere ritornare in Puglia queste opere è un bellissimo modo per ricomporre la storia".
   

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