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Uomo paralizzato ritrova il tatto con elettrodi nel cervello

Elettrodi impiantati in una particolare regione del cervello hanno "riacceso" per la prima volta il senso del tatto in un uomo paralizzato dalle spalle in giù: si tratta di un importante passo avanti che in futuro potrebbe consentire ai pazienti di sperimentare sensazioni naturali anche attraverso gli arti robotici. La ricerca,  pubblicata sulla rivista eLife, è stata condotta dal gruppo del California Institute of Technology (Caltech) guidato da Richard Andersen.

Gli elettrodi sono stati impiantati chirurgicamente nella corteccia somatosensoriale, l'area del cervello che governa le sensazioni, sia quelle che permettono di percepire i movimenti del corpo e la sua posizione nello spazio, sia quelle cutanee come pressione, vibrazione, tocco e così via. I ricercatori hanno stimolato i neuroni dell'area attraverso piccoli impulsi elettrici, permettendo al paziente di provare diverse sensazioni molto simili a quelle naturali, che variavano in tipo, intensità e posizione a seconda della frequenza, della potenza e della localizzazione degli impulsi.

Nel futuro i ricercatori sperano di realizzare una sorta di "dizionario" della stimolazione e delle sensazioni corrispondenti, stabilendo la posizione migliore per gli elettrodi e il modo migliore per collocarli e per indurre le sensazioni volute. "Il prossimo passo sarà integrare questa tecnologia con quella degli arti robotici", afferma Andersen. "Al momento i pazienti possono avvalersi solo della vista per manovrarli, ma quando si afferra un oggetto è essenziale anche il senso del tatto".

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