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Facebook: fonti Ue, possibili multe con nuove regole sui dati

BRUXELLES - Le 28 autorità di protezione dati dell'Ue, che oggi si sono riunite nel cosiddetto 'Working party 29', potrebbero chiedere i danni a Facebook per il datagate Cambridge Analytica, in applicazione del nuovo regolamento, che entrerà in vigore il 25 maggio, e che prevede un'ammenda fino ad un massimo del 4% del fatturato della compagnia. La sanzione si potrebbe applicare se si riterrà che la violazione sia ancora in corso. Lo spiegano fonti europee.

 

Ma l'affaire Facebook-Cambridge Analytica sarà materia di analisi anche alla riunione Ue delle commissioni elettorali Ue, il 25 aprile, che prenderà in considerazione un eventuale impatto sulle consultazioni, anche in vista di quelle europee del 2019. Gli altri fronti su cui ci si sta coordinando tra i 28, è quello dei consumatori, che hanno già un conto aperto con Twitter, Facebook e Google da oltre un anno, per il mancato rispetto di alcune regole. Anche in questo caso potrebbero 'piovere' multe per il colosso social.

 

Un incontro con i rappresentanti di Facebook per ottenere risposte dopo lo scandalo e ottenere impegni chiari verso i consumatori sarà discusso domani da organizzazioni come Altroconsumo, Euroconsumers, Test-Achats, Ocu, DecoProteste e Proteste Brasil a Bruxelles. E anche il comitato sulle Fake News, istituito dalla Commissione europea, che pubblicherà la sua prima comunicazione il 25 aprile, potrebbe studiare aspetti della vicenda.

 

Per giovedì, infine, è in programma una telefonata tra la commissaria europea alla Giustizia Vera Jurova e il direttore operativo del social, Sheryl Sandberg. Fonti europee spiegano che la risposta arrivata da Facebook non è stata "troppo convincente" e Bruxelles intende approfondire ulteriormente la questione. Nel documento il gigante del web aveva ammesso che i cittadini colpiti dal datagate in Ue sono 2,7 milioni.

 

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