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Regione, uffici a corto di personale: pure il Fondo pensioni chiede rinforzi, ma i trasferimenti sono difficili

PALERMO. È emergenza personale alla Regione. Malgrado i quasi 14 mila dipendenti di ruolo (al netto dei prepensionamenti in corso) e senza considerare la galassia di precari che ruota in enti vigilati e società partecipate, gli uffici principali stanno pubblicando appelli per individuare personale disposto a spostarsi nelle sedi più delicate.

L'ultimo di questi appelli è stato pubblicato dal Fondo pensioni, che non è più in grado di portare a termine tutti gli adempimenti. Ci sono ritardi nei calcoli del Tfr dovuto alle migliaia di dipendenti che stanno lasciando gli uffici in questi anni grazie al piano messo a punto dall'ex assessore Baccei. E a stento si riesce ogni mese a completare le procedure per il pagamento puntuale delle pensioni.

Così il commissario straordinario del Fondo, Alessandro Ferrara, si è rivolto al dipartimento della Funzione pubblica chiedendo aiuto. Servono 37 persone, 17 funzionari e 20 istruttori. Il dipartimento, con un provvedimento firmato dal dirigente generale Rosalia Pipia, ha diramato una nota ai dipendenti regionali per acquisire la disponibilità al trasferimento al Fondo.

Un problema quello della mobilità interna del personale della Regione sollevato nei giorni scorsi dal presidente Nello Musumeci, che ha rivelato come i tentativi di spostare dipendenti si scontrino continuamente con l'inamovibilità garantita da permessi sindacali e benefici della legge 104 (che consente di assentarsi per assistere parenti disabili). Musumeci aveva segnalato il caso di un dipendente che, impegnato per ora in un ufficio periferico, doveva essere trasferito a Palermo. Operazione risultata impossibile perchè il dipendente ha opposto la titolarità dei benefici della legge 104, ottenuti grazie al fatto di essere stato adottato dallo zio disabile al quale dichiara di prestare assistenza.

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