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Diabete nemico piedi per 350mila italiani, a rischio 1,3 mln

ROMA - Usare scarpe comode, trattare i piedi con cura ed effettuare una visita di controllo al primo dubbio.
    Bastano tre passaggi per ridurre le probabilità, per chi soffre di diabete, di sviluppare il cosiddetto piede diabetico, una complicanza molto temuta perché facilita la formazioni di ulcere che possono portare all'amputazione. A mettere in guardia da un problema di cui soffrono 350mila italiani e altri 1,3 milioni ne sono a rischio, è Roberto Anichini, esperto della Società Italiana di Diabetologia (Sid). "La migliore cura è la prevenzione, così come con i denti. Il piede va trattato come un organo nobile".
    "I dati italiani ci dicono che il 5% della popolazione diabetica è affetta da piede diabetico conclamato, pari a 350mila persone. Ma ci dicono anche che il 20-25% di chi ha il diabete ha alta probabilità di sviluppare la patologia, ovvero 1,3 milioni di persone", spiega Anichini, direttore dell'Unità di diabetologia dell'ospedale San Jacopo di Pistoia e autore di uno studio in merito pubblicato sulla rivista "Diabetes research and clinical practice". Tra i fattori di rischio, oltre al diabete conclamato, ci sono anche le deformità strutturali del piede (come alluce valgo, dita a artiglio, piede cavo), la neuropatia agli arti inferiori (caratterizzata da debolezza muscolare e perdita delle funzioni sensitive) e la vascolopatia periferica (riduzione del flusso sanguigno agli arti inferiori).
    "L'Italia è una delle nazioni in cui si amputa di meno, con una prevalenza media di 3 persone ogni 100 mila abitanti. Ma con le ulcere", prosegue Anichini, "non si scherza". Se si è a rischio, la migliore strategia è la cura quotidiana dei piedi. "Guardarli aiutandosi con uno specchio, lavarli e asciugarli bene, evitare i pediluvi perché macerano la pelle, controllare la temperatura dell'acqua perché le ustioni potrebbero non essere avvertite, massaggiarli con una crema per sentire se ci sono mancanze di sensibilità, camminare con scarpe comode, tenere sotto controllo calli o lesioni". E, soprattutto, rivolgersi al medico per farsi fare uno screening: "3 minuti bastano per identificare il rischio di piede da diabetico".

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