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Vaccini: da Piemonte a Toscana, i no a bimbi in classe

Senza vaccini, niente scuola. Dopo i primi divieti in Toscana, è il Piemonte a registrare l'ennesimo caso di bimbo rimandato a casa perché sprovvisto delle vaccinazioni previste.
    Verifiche e richieste della certificazione sono partite anche da altre regioni, come le Marche dove ieri un caso simile ha scatenato le polemiche a Recanati. L'episodio di oggi è avvenuto a Torre Pellice, piccolo comune in provincia di Torino, dove due vigili urbani hanno vietato l'ingresso a scuola ad una bimba di due anni. A rivelare l'accaduto è stato il padre della piccola, medico e attivista no-vax piuttosto attivo sui social network, dove ha denunciato l'episodio avvenuto proprio al rientro dalle vacanze pasquali.

"Il segretario comunale, con cui abbiamo cercato di parlare più volte spiegandogli che avevamo richiesto gli esami prevaccinali alla pediatra e che eravamo d'accordo con l'Asl che appena avremmo avuto qualche notizia a riguardo li avremmo ricontattati - scrive sul social network -, ci ha inviato una raccomandata di espulsione perché non in regola con l'attuale legge vaccinale". Immediata la replica del primo cittadino. "Abbiamo avuto due colloqui con la famiglia in Municipio - spiega Marco Cogno - e l'Asl l'ha contattata più volte nei mesi scorsi. Siamo pronti, naturalmente, a riaccogliere la bambina all'asilo quando sarà vaccinata. Ma non ho potuto fare altro che fare applicare la normativa sui vaccini". Altri divieti di accesso nelle scuole piemontesi vengono denunciati dagli attivisti no-vax sui gruppi Facebook.

    In un caso, a Villafranca d'Asti, i genitori di un bimbo avrebbero ricevuto una lettera del preside con la richiesta della documentazione vaccinale; in un altro, ad Alessandria, un bimbo sarebbe stato invece rimandato direttamente a casa. La sospensione da scuola è un provvedimento che scatta in date diverse in base alle regioni. Quanto accaduto oggi in Piemonte e ieri in Toscana si diffonderà anche nel resto d'Italia una volta scaduta la deadline per la presentazione delle vaccinazioni obbligatorie. Una situazione "a macchia di leopardo", come spiegano i comitati toscani. Ieri otto bimbi non sono stati ammessi in aula a Prato e tre in alcuni nidi comunali a San Giuliano Terme, in provincia di Pisa. "Sappiamo anche di un altro caso a Carrara - spiega Valerio Pozzolini del Comitato toscano per la libertà di scelta vaccinale -, ma tutto sta all'interpretazione e alla sensibilità che le segreterie scolastiche danno della circolare ministeriale. Per questo ci sono differenze anche tra le scuole di uno stesso comune".
   

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