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Mattarella: "Non sono emerse intese, prossima settimana altre consultazioni"

Il Presidente Sergio Mattarella alla fine delle Consultazioni

ROMA. Servirà altro tempo. Altre consultazioni. Dopo due giorni di confronto con i partiti, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella conferma che non è al momento possibile affidare un incarico di governo.

"Nessun partito e nessuno schieramento dispone da solo dei voti necessari per formare un governo e sostenerlo ed è indispensabile quindi, secondo le regole della nostra democrazia che vi siano intese tra più parti per formare una coalizione che possa avere una maggioranza in Parlamento. Nelle consultazioni in questi due giorni questa condizione non emersa".

Tutto rimandato, dunque. "Nel corso della prossima settimana avvierò un nuovo ciclo di consultazioni per verificare se sia maturata la possibilità di formare un governo che oggi non è emersa". "Farò trascorrere qualche giorno di riflessione, anche sulla base della esigenza di maggior tempo che mi è stata prospettata da molte parti politiche. Sarà utile anche a me per analizzare e riflettere su ogni aspetto delle considerazioni" fatte dai partiti e "sarà utile a loro per valutare responsabilmente la situazione, le convergenze programmatiche, le possibili soluzioni per dare vita a un governo".

Nel secondo giorno di consultazioni Mattarella ha incontrato Pd, Forza Italia, Lega e M5s.

"Lavoriamo per un governo che lavori almeno 5 anni. Partendo da chi ha vinto le elezioni e numeri alla mano coinvolgendo il Cinque stelle", ha detto Salvini al termine dell'incontro col capo dello Stato.

Il leader della Lega ha prospettato l'ipotesi di un governo del centrodestra con il coinvolgimento di Forza Italia.  "Faremo di tutto per dare un governo che duri 5 anni ovviamente partendo dal centrodestra coinvolgendo M5s, senza altre soluzioni temporanee e improvvisate, vediamo se si riesce a trovare una quadra - ha detto. Andiamo in Parlamento se ci sono i numeri certi, altrimenti si torna al voto. La Lega è un partito nato tra la gente figuriamoci se abbiamo paura di tornare alle elezioni".

I Dem hanno ribadito la loro posizione con il segretario reggente Maurizio Martina: 'Chi ha vinto le elezioni', è stato l'invito "si prenda la responsabilità del governo", per quanto riguarda il Pd: "Non ci sono ipotesi di governo". Forza Italia ha invece sottolineato la necessità e l'"urgenza" di un governo che parta dal centrodestra, la coalizione che ha ottenuto più voti. Silvio Berlusconi ha evidenziato la necessità di figure di "alto profilo" e ha detto no a governi fatti "di pauperismi, giustizialismi e populismi".

M5s ha chiuso la serie di incontri tra Mattarella e i partiti. Luigi Di Maio, al termine del confronto ha commentato: "Abbiamo detto al presidente Mattarella che sentiamo tutta la responsabilità di esser la prima forza politica di lavorare il prima possibile per assicurare una maggioranza ad un governo del cambiamento". E ha confermato le aperture a Lega e Pd: "Le mie aperture sono sincere, ma voglio anche precisare che rispetto a quello che ho letto in questi giorni io non ho mai voluto spaccare il Pd, mi rivolgo al Pd nella sua interezza perché al di là delle differenze di vedute non ci permetteremo mai di interferire nelle loro dinamiche interne". E ancora:

"Un contratto di governo si può sottoscrivere o con la Lega o con il Pd. Questi sono i due interlocutori, è chiaro che sono due soluzioni alternative", ha ribadito Di Maio dopo le consultazioni al Quirinale. "Dopo gli incontri capiremo con chi si potrà sottoscrivere il contratto di governo", aggiunge.

"Non vogliamo spaccare la coalizione di centrodestra ma non riconosciamo una coalizione di centrodestra, perché non solo si sono presentati alle elezioni con tre candidati premier ma perché si sono preparati alle consultazioni separati. E una di queste forze non riconosce il M5s, perciò ci rivolgiamo alla Lega".

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