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Regione, sbloccati 13 milioni destinati ai servizi per l'infanzia 0-6 anni

Mariella Ippolito

PALERMO. Oltre 13 milioni ai Comuni siciliani da destinare ai servizi educativi per la prima infanzia 0-6 anni. Si tratta della prima annualità del fondo triennale predisposto dal Miur. A renderlo noto è l'assessorato regionale alle Politiche sociali, che gestisce il riparto delle somme agli enti locali.

Ai servizi socio educativi per la prima infanzia sono destinati 8 milioni per 80 mila bambini in totale; mentre alle sezioni primavera e scuola dell’infanzia sono stati stanziati 5,3 milioni da destinare a 250 mila piccoli studenti siciliani.

Le rette per le famiglie, erogate in base ai diversi indicatori Isee, dovranno essere utilizzate per il pagamento dei servizi per la prima infanzia (sia pubblici che privati), per l’erogazione dei servizi per la prima infanzia esistenti, pubblici o privati iscritti all’albo regionale, o per l’ampliamento della superiore offerta per il solo anno educativo in corso.  Il contributo sarà erogato dal Comune a rimborso delle spese sostenute.

I Comuni dovranno ampliare la rete dei servizi educativi a titolarità pubblica e privata convenzionata, potenziare le sezioni primavera aggregate alle scuole dell’infanzia statali, paritarie o inserite nei Poli per l’infanzia, con l'obiettivo di superare progressivamente gli anticipi di iscrizione alla scuola dell’infanzia. Infine dovranno ampliare e sostenere la rete dei servizi per bambini 0-6 anni nei territori in cui sono carenti scuole dell’infanzia statali.

Il Dipartimento Famiglia e Politiche Sociali, con una direttiva, ha chiesto ai Comuni beneficiari del Fondo di redigere, entro 30 giorni, un  programma che riguarderà le modalità di attuazione, le somme destinate a ciascuna azione e gli obiettivi che si intendono raggiungere.

 

“Il sistema integrato di educazione ed istruzione – ha commentato l'assessore regionale Mariella Ippolito - pone finalmente la giusta attenzione sociale e pedagogica ad una fascia generazionale finora in ombra nelle dinamiche del Paese. Per i cittadini under 6, mettiamo in campo una sinergia istituzionale, che può contare su risorse certe e regole condivise, per sostenere le famiglie con strutture e servizi che diano ai nostri bambini, a partire dai loro primi vagiti, migliori occasioni di accesso ad una crescita di qualità”.

 

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